Il Municipio si trasforma in casa dei presepi fra le opere di don Oreste e il legno di Sonja

la curiosità
Svelati al pubblico due nuovi presepi in Municipio. Da ieri, nell’atrio e nel giardino del palazzo del Comune, si possono apprezzare due manufatti diversi nella realizzazione ma uguali nello spirito di fondo. Come ha detto il sindaco Rodolfo Ziberna poco prima del taglio del nastro: «L’eccellenza servirà per avvicinare alla spiritualità e al Natale tutti i cittadini, credenti e non, attraverso la bellezza».
Nell’atrio per primo è stato scoperto il presepe di don Oreste, il frate cappuccino che con le sue opere è già stato protagonista di altri allestimenti natalizi a Gorizia. Stavolta l’artista propone una riproduzione del Cortile dei Lanzi in Castello, eseguita con dovizia di particolari storici riferiti alla prima edificazione del maniero, quando era ancora visibile la pietra chiara dell’epoca. Altri presepi di don Oreste in questo periodo abbelliscono le vetrine in via Rastello. La tecnica delle opere è simile ma, nel caso del Municipio, ci è voluto un mese di lavoro vista la grandezza del manufatto.
Ieri ad accompagnare don Oreste c’era fra Luigi, il quale ha ricordato che la realizzazione dei presepi è da secoli una caratteristica dei Cappuccini che ci tengono molto a perpetuare questa tradizione. Nel caso di don Oreste, si tratta anche di una passione personale che spesso lo ha portato fuori dai confini della sua parrocchia dato che i suoi presepi si trovano ogni anno in varie parti del Triveneto e qualche volta in altre regioni italiane.
Di rilievo, nel giardino, anche il presepe di Sonja Maligoj, realizzato in legno. Le sculture dell’autrice sono state costruite a partire dal 1999, con un lavoro che si è via via perfezionato nel tempo. In Comune si possono apprezzare una trentina di pezzi che rappresentano una natività quasi primitiva ma che gode della perpetua vitalità del legno. Ciliegi, noci, mandorli sono così stati salvati dall’oblio per tornare in una nuova forma a rappresentare la natività.
Un progetto artistico che dietro ha una storia piuttosto particolare. Sonja Maligoj da molti anni vive alle Case dell’Eremita a Sant’Andrea dove, quasi per scherzo, iniziò a lavorare alle prime statue.
Il primo presepe nacque così e diede il via a un lento processo di lavorazione per gli altri pezzi. Ogni anno emergevano dai tronchi due o tre statue che ora, in Municipio, si possono vedere tutte insieme. Per diversi anni il presepe di Maligoj fu posizionato in diversi punti delle Case dell’Eremita anche in occasione delle fiaccolate e trovò spazio poi in piazza a Sant’Andrea e nell’azienda agricola Keber a Zegla, nel comune di Cormons.
In qualche modo pure le opere di don Oreste hanno da raccontare una storia particolare. In via Rastello si può rintracciare lo stesso stile peculiare che si ripete. Inoltre lo scorso anno, in Sala Dora Bassi, le opere del religioso hanno rappresentato l’ossatura di tutta l’esposizione sui presepi che è rimasta aperta fino a gennaio. Erano tempi diversi e il pubblico era stato invitato a visitarla senza le mille precauzioni di questo Natale. Chiunque però si troverà a passare per il Municipio potrà ammirare liberamente le novità esposte negli orari di apertura del palazzo per tutte le festività. —
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