Il nuovo cuore della città nasce da uno studio sardo

Arriva da Cagliari, un contesto molto lontano da quello monfalconese, il primo classificato del concorso idee indetto dall’amministrazione comunale per immaginare la riorganizzazione in uno spazio più armonico dell’area che dal duomo di Sant’Ambrogio abbraccia piazza Unità e piazza della Repubblica. Insomma, il cuore di una città in cui le ferite lasciate dalla prima guerra mondiale e poi dalla disattenzione degli anni del boom economico sono state ricucite spesso senza grande cura e rispetto per storia e tessuto urbano. Si tratta di un’area già sottoposta, nel 2006, a un intervento radicale come il rifacimento di piazza della Repubblica, nato pure da un concorso di idee, quanto ancora in grado di suscitare discussioni e qualche rimpianto. Forse proprio la possibilità di esercitare uno sguardo più distante è risultata vincente. Il concorso ha del resto attirato l’attenzione di professionisti e studi di tutta Italia.
La commissione composta dall’architetto Stefania Zorzi responsabile dell’unità operativa Edilizia privata del Comune di Monfalcone, dall’architetto Claudia Marcon di Trieste e dall’ingegner Davide Rigonat di Gradisca d’Isonzo, ha assegnato il punteggio più alto al progetto dell’ingegner Sergio Serra, affiancato dalla figlia Roberta, architetto del paesaggio, e da altri tre giovani laureati in architettura. La distanza da Monfalcone sembra aver davvero rappresentato un carta in più, perché anche le altre ipotesi progettuali hanno come autori professionisti non del territorio. Al secondo posto si è piazzato il progetto dell’architetto Valentina Radi di Fano, realizzato con la collaborazione e consulenza di giovani laureati. Laureatasi alla Facoltà di Architettura di Ferrara con una tesi di progettazione architettonica, riqualificazione e recupero urbano, dal 2010 è dottore di ricerca, in Tecnologia dell’Architettura, titolo conseguito nella stessa facoltà, e ora ha un proprio studio a Fano, in cui sviluppa interventi di progettazione architettonica e di recupero urbano.
Al terzo posto la proposta degli architetti veneziani Elisa Petriccioli e Andrea Iorio, titolari di uno studio di progettazione, dopo essersi laureati e aver svolto attività di ricerc. Il progetto presentato dal team guidato dall’architetto monfalconese Francesco Morena è stato esclusonon per le sue soluzioni, ma perché sforava ampiamente il budget di 3 milioni entro il quale dovevano stare gli interventi proposti. «È il progetto, però, che all’amministrazione piace di più», sottolinea il sindaco Anna Cisint, che conferma come una mostra su tutti i progetti, anche quelli dei bandi per la riqualificazione del canale Valentinis e della ferrovia ex Fincantieri, sarà allestita nella tarda primavera nell’attuale sala dell’ex pretura. Al primo classificato spetteranno 8 mila euro, al secondo 2. 500 e al terzo 1. 500. Le idee premiate saranno acquisite dal Comune di Monfalcone, in particolare l’idea vincitrice: il progetto non verrà restituito e potrà essere recepito nella programmazione delle successive fasi e utilizzato come studio di fattibilità. La filosofia di fondo per il cuore della città era quella di arrivare a “ricucire” contesti contigui, ma disarmonici, come quelli di piazza della Repubblica, piazza Unità (prevista la scomparsa dei giochi per i bambini) e via Fratelli Rosselli, confermandoli come centro della vita cittadina e valorizzandone gli aspetti architettonici. La piazza potrà comunque dotarsi di dehors e di totem informativi multimediali, senza scordare l’installazione di un pilo alzabandiera per la realizzazione di un piccolo monumento commemorativo e il ritorno del “pilo” storico, ancora parcheggiato nel magazzino comunale.
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