«Il PalaTrieste non sarà agibile per Jovanotti»

Crollo al PalaTrieste in cui è morto schiacciato lo studente-lavoratore Francesco Pinna: per l’ingegnere Franco Curarello, il consulente del pm Matteo Tripani, la struttura può essere dissequestrata e consegnata al Comune. Ma per i periti dei dodici indagati invece occorre altro tempo, forse potrebbero essere necessarie altre verifiche per capire le cause della tragedia del 12 dicembre. «Domani (ndr, oggi) è prevista una riunione tra i vari consulenti delle parti e poi sarà comunicato al pm Tripani che dal nostro punto di vista non saranno più necessari altri sopralluoghi», ha detto l’avvocato Nicola Dotto, difensore di Stefano Mazzolini, dirigente della Litec-Staging System Europe Spa di Mogliano Veneto, l’azienda produttrice dei tubi in lega di alluminio con cui era stata realizzata parte della struttura collassata. Mazzolini assieme a Stefano Piscitelli e Giorgio Ioan sono stati, in ordine di tempo, gli ultimi indagati a ricevere l’avviso di garanzia da parte della procura. Gli altri indagati sono: Ermenegildo Corazza, Maurizio Salvadori , Egidio Conte, Franco Faggiotto, Andrea Guglielmo, Horatiu Marginean, Nicusor Facalet, Cristinel Profir e Vasile Denes Dorel.
A tutti il pm Tripani contesta tre ipotesi di reato: il concorso nell'omicidio colposo di Francesco Pinna, il disastro colposo costituito dal collasso della struttura e le gravi e gravissime lesioni personali subite da otto giovani che lavoravano all'allestimento del palco su cui di lì a poche ore si sarebbe dovuto esibire Lorenzo Jovanotti.
Dopo l’ok dei periti di parte, il pm ha annunciato che firmerà il dissequestro della struttura e disporrà la consegna ai proprietari e cioè al Comune per il PalaTrieste e alla Trident Management, la società organizzatrice dei concerti di Lorenzo Jovanotti per le strutture e il palco. Poi si dovrà programmare e soprattutto effettuare lo smontaggio.
Per questo è sempre più in bilico la possibilità che possa aver luogo il concerto di Jovanotti previsto per il prossimo 2 febbraio. L’artista aveva indicato proprio questa data per poter inziare il tour da Trieste per onorare la memoria del giovane studente lavoratore morto il 12 dicembre mentre stava allestendo il palco.
Lo stesso sindaco Roberto Cosolini mette le mani avanti. Dice: «Le cose si fanno a condizione che esistano i tempi tecnici. Già quando era stata chiesta la possibilità di fare il concerto del 2 febbraio non avevamo potuto e anche voluto necessariamente garantire la possibilità di usufruire del PalaTrieste».
Gli fa eco l’assessore Emiliano Edera: «Con questi tempi tecnici ritengo che non sia possibile allestire e organizzare il concerto dopo aver sistemato e soprattutto smontato nella massima sicurezza le strutture crollate. So che queste operazioni di smantellamento sono molto complicate. Sorveglieremo con i nostri tecnici che l’opera di smontaggio rispetti tutte le regole di sicurezza. Intanto posso solo confermare che al momento non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del giudice. Ma ci sono anche passaggi tecnici successivi che hanno bisogno di un certo tempo. Per questo - ripeto - indicare la data del 2 febbraio mi sembra senza senso, quantomeno improbabile. Infine c’è la questione del parquet che è stato danneggiato e che è una questione di difficile soluzione».
Luigi Vignando portavoce di Azalea Promotion gli organizzatori locali dell’evento indica come border line la data di domani. «Sappiamo - dice - che il dissequestro arriverà per quella data e abbiamo la capacità di riuscire a farcela. Stiamo aspettando. Ma contiamo di farcela».
Il nuovo palco, secondo questo progetto operativo, dovrebbe usufruire anche di una parte della struttura collassata. (c.b.)
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