IL PAPA E I LUMI
Benedetto XVI è in questi giorni in visita pastorale in Francia, paese che afferma di amare in particolare in virtù della sua profonda tradizione spirituale, morale e culturale. Il suo stretto rapporto con tale paese è testimoniato dalle insegne di Commandeur de la Légion d'Honneur attribuitegli nel 1998 e dall'ammissione nel 1992 - quale membro straniero - all'Accademia delle Scienze Morali e Politiche.
Il programma della visita è intenso: ieri, dopo essere stato accolto da Nicolas Sarkozy e consorte all'aeroporto di Orly e essersi recato all'Eliseo, ha pronunciato nel pomeriggio un discorso al Collegio dei Bernardini, di fronte ad un pubblico composto di rappresentanti del mondo della cultura e dell'arte. Oggi è prevista una messa sulla spianata degli Invalides - appuntamento al quale sono attese decine di migliaia di fedeli - in seguito alla quale il Papa volerà a Lourdes per rimanervi due giorni e celebrare il centocinquantesimo anniversario delle apparizioni della Vergine a Santa Bernardette Soubirous, visita che riflette la devozione mariana del Pontefice, anche se meno appariscente rispetto al suo predecessore.
L'amore del Papa per la Francia non è tuttavia pienamente ricambiato e i sondaggi registrano solo una debole simpatia nei confronti del pontefice che non è ancora riuscito a ritagliarsi un'immagine diversa da quella di «pastore tedesco» e custode tenace di una dottrina della fede secondo molti in ritardo rispetto ai tempi. L'ostilità francese nei confronti del Papa s'iscrive in una tradizione di laicità - veicolata dagli ideali del Secolo dei Lumi - che ha trovato la sua massima affermazione con la legge del 1905, la quale sancisce in maniera netta la separazione fra Stato e Chiesa e ha subito numerosi emendamenti - sempre in sostegno al principio di laicità - nel corso del secolo successivo, non da ultimo la proibizione, promulgata nel 2005, di esibire nelle scuole simboli religiosi ostentatori.
Inoltre è nota pure la tentazione preconciliare di una parte della Chiesa francese e la sua resistenza liturgica al Concilio Vaticano II, anche se lo stesso Ratzinger nel 2007 ha liberalizzato, per mezzo di un motu proprio, la messa in latino e la possibilità di ricevere l'Eucarestia in ginocchio nel corso delle cerimonie papali, allo scopo di ricucire gli strappi scismatici dei seguaci di Lefevre. Benedetto XVI, da quando si è insediato sul trono papale, ha prestato molta attenzione agli aspetti liturgici del cattolicesimo, anche allo scopo di valorizzare il patrimonio ecumenico della religione di cui è il capo. Non è un mistero, ad esempio, la specificità gallicana di una parte della Chiesa francese, la quale ha spesso provocato delle tensioni con la Santa Sede.
Infine il paese che il Papa sta visitando ha negli ultimi anni conosciuto dei movimenti sismici quanto alla rappresentanza sul territorio delle varie fedi, e se il processo di secolarizzazione ha investito maggiormente il culto cattolico, l'Islam conosce invece una diffusione sempre più capillare, pure in seguito all'aumento costante della popolazione di origine magrebina. Compito del pontefice sarà riuscire a trovare il punto di mediazione e di equilibrio fra fede e ragione e spiegare come il messaggio evangelico della Chiesa cattolica non sia destinato necessariamente a scontrarsi con gli ideali repubblicani della laicità e con quelli illuministici della razionalità critica.
E in questo gode apparentemente del sostegno di Sarkozy, il quale si propone di disegnare un modello di «laicità positiva», secondo il quale le religioni - tutte, non solo quella cattolica - vanno ascoltate e valorizzate in quanto depositarie di un prezioso capitale morale che - senza sconfessare il principio di laicità - puó tuttavia contribuire a promuovere un'armonica convivenza in un paese cosí diviso e disomogeneo, quanto a fedi e culture, qual'è la Francia. Dall'immagine che il Papa offrirà nel corso di questi tre giorni di visita dipenderà dunque la percezione stessa della Chiesa cattolica in Francia e la sua dinamica nel paese, e quindi si delineeranno i futuri rapporti fra Santa Sede e laicità esagonale.
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