«Il partigiano Vanni? Il nonno dei frullati»

Il ricordo del neoassessore alla Cultura di Cormons, Nadalutti, nipote del “garibaldino” Padoan

«Il partigiano Vanni? Per me è sempre stato solo il nonno che mi preparava i frullati». Raoul Nadalutti, neo assessore alla cultura della giunta Patat, sorride dinanzi alla domanda riguardante il suo illustre antenato, eroe della Resistenza e medaglia d'argento al valor militare.

In età adulta ha ovviamente conosciuto anche il lato politico di questo nonno così noto, ma se gli si chiede un ricordo immediato, emerge quello ben più tenero del rapporto familiare.

Suo nonno Vanni Padoan è un'ispirazione in questo percorso politico appena intrapreso?

Dico la verità: io ne ho sempre avuto una visione privata. Per me è sempre stato solo un nonno molto affettuoso e disponibile: se devo citare un'immagine che ho in mente su tutte, è quella di lui che nelle calde giornate d'estate preparava frullati freschi a me e a mia sorella

Qual è la sua opinione delle vicissitudini che coinvolsero il nonno?

Ho letto molti libri e ascoltato diverse storie sulle vicende che lo riguardarono, e nonostante mi sia informato dettagliatamente, su alcuni episodi è davvero difficile stabilire con chiarezza come si siano realmente svolti alcuni fatti. Ma su quello più celebre, Porzus, mio nonno non prese fisicamente parte a quell'eccidio, e fu scagionato venendo amnistiato.

Parlando del suo nuovo incarico: quali sono i suoi obiettivi come assessore?

Innanzitutto proseguire sulla strada aperta dal mio predecessore: sarà difficile sostituirlo, spero di poter portare le mie competenze in questo ambito. Mi farò aiutare dalle mie conoscenze nel settore musicale: in questo senso spero di poter dare un ulteriore contributo allo sviluppo del mondo culturale cormonese. (m.f.)

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