Il Passo della Morte ricorda l’insurrezione del 24 maggio 1848

la storia
Pochi la conoscono, eppure è un gioiello: la fiabesca chiesa alpestre di San Lorenzo sorge poco distante dalle sponde del Tagliamento, che qui nel suo alto corso scorre in una profonda gola tutta da ammirare.
Siamo al Passo della Morte, da cui l’omonima galleria stradale. Anche questo nome ha a che fare con il fiume, perché nasce dall’ardita strada che si dovette costruire fra il corso d’acqua e il fianco della montagna, sfidando un’orografia che ne ha mantenuto l’isolamento e la natura selvaggia. Pochi davvero si avventurano fin qui: per quasi tutti è un punto di passaggio veloce per chi è diretto a Forni di Sotto e Forni di Sopra. E invece al Passo della Morte vale la pena fermarsi, sia perché un occhio attento potrà scoprire vicino alla galleria un’iscrizione scolpita nella pietra che ricorda i moti risorgimentali del 1848, sia per raggiungere in questa località (chiamata anche Las Cluses) la piccola chiesa che si fregia del titolo di monumento nazionale.
In un contesto bucolico e raccolto, che si raggiunge da Forni di Sotto seguendo per un breve tratto in discesa la dismessa strada statale 52, la chiesa di San Lorenzo conserva infatti al suo interno un ciclo di affreschi fra più importanti della regione, opera di Gianfrancesco da Tolmezzo, nato a Socchieve nel 1450 e ritenuto il maggiore pittore del Quattrocento in Friuli. Illuminati dalle luce naturale che filtra al sorgere del sole dalla stretta finestra gotica porta sopra l’altare a est, gli affreschi, datati 1492, coprono la volta a crociera, l’arco trionfale a sesto acuto, le pareti. Sono raffigurati gli apostoli, gli evangelisti, i padri della Chiesa, il martirio di san Lorenzo. Una Madonna con Bambino appartiene a un autore ignoto ed è di poco successiva. L’edificio è ancora più antico, risale infatti al 1390, ma è stato più volte rimaneggiato e dunque ha perso la sua forma originaria. Quanto ai moti del 1848, l’iscrizione ricorda l’insurrezione del 24 maggio di quell’anno, quando i fornesi si ribellarono al passaggio degli austriaci che erano diretti al Passo della Mauria per invadere il Cadore. Complice la strettoia e la profonda gola, gli insorti riuscirono a fermare le truppe che provenivano da Udine rovesciando dai dirupi pietre e tronchi. Osservando il luogo, benché oggi la viabilità sia certo diversa, si può facilmente immaginare come questo avvenne. —
(foto di Gian Piero Deotto, Bruno Mongiat, Emo Chinese)
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