Il Pd perde pezzi: Faraguna e Coloni lasceranno il Consiglio comunale

Il primo andrà negli Stati Uniti per studio, l’altro è diventato dirigente in Azienda ospedaliera. Grim: «Sta nell’ordine delle cose». Pronti a subentrare Sebastiano Truglio e Angelo D’Adamo
Di Gianpaolo Sarti
Lasorte Trieste 26/07/13 - Sala Giunta, Conferenza Stampa Centrosinistra, Faraguna, Decarli
Lasorte Trieste 26/07/13 - Sala Giunta, Conferenza Stampa Centrosinistra, Faraguna, Decarli

Il Pd triestino perde due pezzi da novanta. Il giovane Pietro Faraguna, “enfant prodige” del partito, e Giovanni Coloni, il più votato alle amministrative del 2011 tra i democrat con un bottino di 738 preferenze personali.

Entrambi lasceranno il Consiglio comunale. L’uno da presidente della Commissione Lavori pubblici, l’altro da capogruppo. Dietro alla scelta ci sono soltanto ragioni di carattere professionale: Faraguna sta preparando i bagagli per andare a studiare a New York, il collega Coloni invece è già con un piede nel nuovo ufficio di direttore dell’Azienda ospedaliera. Per quest’ultimo, attualmente dirigente, si tratta di un avanzamento di carriera. L’uscita dal Municipio è imminente: il capogruppo parteciperà alle prossime due sedute d’aula e, nel giro di una decina di giorni, si congederà. Andrà a dirigere gli acquisti e i sevizi economali degli ospedali. Un incarico gestionale di primo piano in un ente pubblico che, stando a un decreto legislativo del 2013 varato dal governo Monti, ora risulta incompatibile con il ruolo politico. Una norma che, all’epoca delle candidature, non esisteva. E che già un anno fa aveva costretto alle dimissioni dal Consiglio comunale Maria Grazia Cogliati, diventata manager di un distretto sanitario.

«Una norma sopravvenuta mi impone di scegliere tra la mia professione e la prosecuzione del mandato - osserva Coloni in una lunga lettera in cui non manca di ringraziare i colleghi e il partito - è una scelta impegnativa per la responsabilità dovuta agli elettori, che però compio nella convinzione che il valore dell’impegno politico e amministrativo è tale in quanto chi fa politica lo fa per passione civile e per condividere con la propria comunità un tempo, più o meno lungo, ma comunque limitato, di servizio. E che proprio per questo - puntualizza il consigliere uscente - si deve privilegiare non il mantenimento della propria posizione politica, ma la libertà di vivere del proprio lavoro. Ho scelto serenamente di dedicarmi al mio lavoro - conclude - sapendo che continuerà ad esservi da parte mia, nelle forme che la vita mi metterà davanti, l’attenzione e la passione per la cosa pubblica».

A Coloni subentra Sebastiano Truglio, già segretario Pd del circolo del centro città e consigliere circoscrizionale.

Per Faraguna, invece, l’uscita dal municipio dovrebbe materializzarsi a fine estate. L’ex vice-segretario provinciale è pronto ad accettare un incarico accademico annuale da ricercatore di Diritto costituzionale e dell’Unione europea alla New York University. Lo ha reso noto proprio quando negli ambienti democrat è cominciata a girare la voce sull’addio di Coloni e sulla necessità di nominare un nuovo capogruppo: il partito non avrebbe potuto contare su di lui. «La cosa comunque deve ancora definirsi nei dettagli - ci tiene a sottolineare - ma credo che non potrò più portare avanti i miei impegni qui, tanto meno quelli elettivi. Davanti alla necessità di trovare un nuovo capogruppo - ribadisce - ho messo subito in chiaro che avevo questa opportunità, dal momento che ho vinto il concorso a New York. O uno fa politica di professione - riflette Faraguna - oppure nella vita lascia spazio alle nuove opportunità». Al suo posto è pronto a fare il proprio ingresso in Municipio Angelo D’Adamo, sindacalista portuale della Cgil.

Il Pd non stappa di certo bottiglie. Accusa il colpo ma, per usare le parole della segretaria regionale Antonella Grim, «se ne fa una ragione».

«Sono due importanti dirigenti del partito, però sta nell’ordine delle cose», commenta l’assessore. Così il segretario provinciale Štefan Cok: «Parlo di Giovanni, visto che su Pietro il quadro non è ancora ben delineato», premette. «Con lui ho lavorato ottimamente, ha svolto molto bene il suo compito in aula. Il futuro capogruppo? Vediamo, la qualità dei consiglieri è elevata». D’accordo il sindaco Roberto Cosolini: «Coloni, in questi anni di amministrazione, è stato prezioso - dice - ha contribuito all’affiatamento del gruppo e ha saputo lavorare con le altre forze consiliari. Abbiamo già avuto subentri che si sono inseriti bene. Credo che la stessa cosa avverrà per i prossimi».

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