Il Pd: sospetta la nomina della moglie di Andrea Garlatti

Il Pd ha presentato un’interpellanza sulla nomina di Valentina Bruni in Garlatti, moglie dell’assessore regionale alla Funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme Andrea Garlatti, a presidente del Collegio dei revisori dei conti della Camera di commercio di Udine
Garlatti.
Garlatti.

TRIESTE. Una nomina che assomiglia più che altro a un «affare di famiglia», che suscita «perplessità» e potrebbe implicare un «conflitto di interessi». Ci va giù pesante il Pd che, per mano del capogruppo in Consiglio regionale Gianfranco Moretton e del vicecapogruppo Mauro Travanut, ieri ha presentato un’interpellanza a dir poco “appuntita”.

Su quale argomento? Sulla nomina di Valentina Bruni in Garlatti, moglie dell’assessore regionale alla Funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme Andrea Garlatti, a presidente del Collegio dei revisori dei conti della Camera di commercio di Udine.

Nomina avvenuta mediante decreto del presidente della Regione Renzo Tondo lo scorso 3 agosto. «Senza voler entrare nel merito delle riconosciute capacità professionali della signora Valentina Bruni Garlatti - spiegano Gianfranco Moretton e Mauro Travanut - ci limitiamo solamente a rilevare che si tratta dell’ennesima nomina a revisore dei conti in enti pubblici della signora Garlatti e che la stessa era subentrata al marito anche nel nucleo di valutazione del personale dell’amministrazione provinciale di Udine».

I due consiglieri regionali del Partito democratico poi “regalano” l’affondo: «Si tratta quasi - commentano i democratici - di un “affare di famiglia”». Poi, rivolgendosi al governatore, attaccano: «Sono scelte che il presidente Tondo dovrebbe effettuare trascurando la volontà di compiacere i propri amici visto che, spesso, è lui stesso a prodigarsi in insegnamenti in merito all’opportunità di svolgere le proprie mansioni con rigore e oculatezza».

Per questi motivi è stata presentata l’interpellanza da parte dei due consiglieri di opposizione. «Vogliamo sapere - spiegano ancora - se il presidente Tondo giudica eticamente corretta la sua scelta e se non ritiene che sarebbe stato opportuno evitare di generare simili situazioni. Situazioni che - commentano - suscitano sicuramente perplessità nell’opinione pubblica e forse implicano anche un certo conflitto di interessi, considerata la carica di assessore alla Funzione pubblica in capo ad Andrea Garlatti. E tutti sappiamo - l’affondo finale - che Garlatti è tristemente noto per essere più volte intervenuto in materia di tagli e risparmi sul personale del comparto unico».

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