Il Pd spara ad alzo zero sulla giunta «Ideologica, debole e inconcludente»

Sotto l’amministrazione, niente. Il gruppo comunale del Pd ha atteso l’inizio anno per fare un bilancio del Dipiazza Ter. «In sei mesi (un decimo del mandato) la giunta Dipiazza ha lavorato poco e...
Lasorte Trieste 13/04/15 - Via del Teatro Romano, Inaugurazione Centro Civico, Fabiana Martini
Lasorte Trieste 13/04/15 - Via del Teatro Romano, Inaugurazione Centro Civico, Fabiana Martini

Sotto l’amministrazione, niente. Il gruppo comunale del Pd ha atteso l’inizio anno per fare un bilancio del Dipiazza Ter. «In sei mesi (un decimo del mandato) la giunta Dipiazza ha lavorato poco e male: molti annunci e ordinanze ideologiche, e zero progetti di sviluppo per Trieste, svilendo continuamente il ruolo del Consiglio comunale e delle opposizioni», attacca la capogruppo Fabiana Martini. L’immagine che ne esce è quella di una giunta del fare nulla. O quasi. «Per il 2017 auspichiamo più serietà, concretezza e disponibilità alla collaborazione per il bene della città. Finora non abbiamo visto granchè», aggiunge l’ex vicesindaca durante la conferenza stampa assieme agli altri. È questo, in sintesi, il giudizio espresso dai consiglieri del Pd di Trieste.

«Siamo disponibili a collaborare con il sindaco Dipiazza e la sua giunta per il bene della città, ma solo se verremo messi davanti a un’idea di sviluppo per Trieste, che fino ad oggi è completamente mancata. Abbiamo sentito solo annunci e visto qualche intervento spot. Manco solo l’ordinanza per accendere le luci quanto tramonta il sole», ironizza Martini. Il primo banco di prova sarà il nuovo regolamento della polizia locale bocciato da 7 circoscrizioni su 7. Il vicecapogruppo Giovanni Barbo ha evidenziato che «la giunta Dipiazza sembra impegnata a fare opposizione alla Regione e al governo nazionale più che a governare la città, per la quale si è limitata a produrre poche ordinanze in modo confuso e a volte irresponsabile. Di risultati ne abbiamo visti pochi, e va ricordato che il sold out nelle strutture ricettive in questo periodo di feste è il terzo consecutivo, ed è frutto di un importante lavoro svolto dalla precedente amministrazione».

Antonella Grim, segretaria regionale del partito, si è soffermata su due temi: la Ferriera e il Porto vecchio. «Spero che nel 2017 il sindaco la smetta di prendere in giro i cittadini e i lavoratori dello stabilimento, perché la superficialità e la leggerezza con le quali è stato trattato il tema della chiusura dell’area a caldo sono preoccupanti - spiega Grim -. Auspico che Dipiazza, invece di fantasticare su improbabili ricollocamenti dei lavoratori, inauguri finalmente una stagione di confronto serio. È inoltre necessario ritrovare serietà anche nell’utilizzo dei 50 milioni di euro stanziati dal governo per Porto Vecchio, che è l’unico vero luogo di sviluppo per Trieste, e sul quale in sei mesi non è stato fatto nulla». Laura Famulari parla di «scellerate decisioni» e di inquietanti segnali: «Su molti temi delicati la giunta si è mossa facendosi guidare esclusivamente dall’ideologia, come sulle unioni civili, sui provvedimenti contro l’accattonaggio, sulla commemorazione della promulgazione delle leggi razziali, sul Gioco del rispetto: hanno fatto fare a Trieste svariate figuracce, varando provvedimenti ideologici e spesso privi di fondamento giuridico. È il frutto dell’incapacità di mettere in campo politiche di inclusione e coesione sociale».

I consiglieri Valentina Repini e Igor Svab si sono concentrati in particolare sul lavoro svolto a favore della comunità slovena, ricordando che «il dialogo con alcuni assessori della giunta, in particolare Angela Brandi per la parte relativa alle scuole, è difficile». Repini ha annunciato la volontà di chiedere l’introduzione dell’insegnamento in lingua slovena nel nido e nella scuola dell’infanzia di Prosecco. La segretaria del Pd di Trieste, Adele Pino, presenti all’incontro, ha messo il dito nella piaga dell’Uti Giuliana. «L’atteggiamento negativo del Comune di Trieste sta danneggiando anche gli altri territori e che rischia di creare seri problemi al lavoro di questi enti».(fa.do.)

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