Il piccolo ponte pericolante di Piuma
Viene utilizzato soprattutto dagli agricoltori. Bandelj: «Il rio sottostante ha eroso il calcestruzzo»

Un piccolo ponte lungo la stradina che si inoltra nel verde del bosco di Piuma non fa dormire sonni tranquilli agli abitanti della zona e soprattutto a chi, per lavoro o per diletto, si trova ad attraversarlo con una certa frequenza.
Si tratta del ponticello che attraversa il sottile rio (che si ingrossa però in occasione di piogge particolarmente abbondanti) che scende parallelo alla strada che collega il borgo di Piuma a Gorizia, passando alle spalle del maneggio dell’Horse Club Remuda per tuffarsi infine nell’Isonzo nei pressi del ponte del Torrione.
A segnalare le sue condizioni, che non si fatica a definire precarie osservando l’immagine che vedete, è il consigliere comunale della Slovenska Skupnost, e già storico presidente del consiglio di quartiere Piedimonte, Walter Bandelj, che chiede al Comune di intervenire quanto prima. In due modi, essenzialmente: o provvedendo a mettere in sicurezza il ponte in prima persona, o facendosi tramite delle istanze dei cittadini per sensibilizzare la Regione a fare lo stesso. Già, perché come capita molto spesso in questi casi, in ballo ci sarebbero due competenze diverse su quel tratto di strada. «La stradina è quella che parte alle spalle della piazzetta con il monumento ai caduti di Piuma – racconta Walter Bandelj –, e di lì sale in direzione dell’altura che comunemente viene chiamata “Sanc”, di fatto sopra il Parco di Piuma, dove si trova anche l’antenna radiofonica. Qui la strada si divide, ed uno dei rami attraversa il rio che scende verso l’Isonzo, con un ponticello che già da tempo è fonte di preoccupazione per chi passa da queste parti. L’acqua che vi scorre sotto, specialmente in occasione di forti temporali quando il rio s’ingrossa, nel corso del tempo ha eroso il terreno ai piedi della struttura, e portato a valle con sé persino parte del calcestruzzo di cui è fatto il ponte. Il risultato è che oggi, come si vede facilmente anche ad una prima occhiata, il ponte è come sospeso, senza più un vero sostegno, e potrebbe risultare pericolante».
Anche perché da queste parti, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non si passa solo a piedi. Il ponte viene attraversato anche dai mezzi e dai trattori dei contadini e dei proprietari dei terreni e delle porzioni di bosco dove, durante l’autunno, viene raccolta la legna per la stagione più fredda.
«È necessario intervenire in qualche modo quanto prima, per evitare che il ponte possa magari cedere proprio durante il passaggio di qualcuno, con le conseguenze che facilmente si potrebbero immaginare – dice Bandelj –. Va verificato innanzitutto di chi è la competenza, visto che come avviene anche per altre strade attorno al Parco di Piuma, come via Forte del Bosco, la proprietà è solo in parte del Comune di Gorizia, mentre il resto è della Regione». Mai come in questi casi, però, eventuali rimpalli di responsabilità e di competenza potrebbero essere nocivi: perché con l’autunno stanno per arrivare anche le grandi piogge, e il ponticello di Piuma potrebbe non resistere ancora ad un altro inverno.
(m. b.)
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