Il posto fisso? Per i ventenni una possibilità dimezzata
A che età si trova un posto fisso? Sempre meno e sempre più tardi. In quattro anni si è dimezzata per i giovani fra 25 e 29 anni la certezza del posto di lavoro. Nel 2007 ce l’aveva il 24%, oggi è appannaggio del 12%. Anche i più adulti soffrono la stessa condizione. Fra 30 e 34 anni il 26% nel 2007 aveva trovato un contratto a tempo indeterminato, e adesso solo il 15% (in termini numerici, solo 980 persone). Oggi per trovare il 20% di “fissi” bisogna salire all’età 45-49 anni: sono persone che hanno fatto ingresso nel lavoro quando di flessibilità non si parlava proprio. I più soggetti al tempo determinato erano e restano i giovanissimi (15-19 anni), i cui contratti erano tali per l’83% nel 2007, e sono l’87% adesso.
Ma fin qui parliamo di gente che comunque cerca e più o meno trova lavoro. Poi ci sono quelli che lo perdono. Nel 2011 si è registrato un nuovo fenomeno. È calato molto il ricorso alla mobilità indennizzata (che riguarda le aziende con più di 15 dipendenti), che è passata dai 290 casi del 2009 ai 145 dello scorso anno, e rimane più o meno stabile la mobilità senza indennizzo (aziende piccole) che comunque rappresenta una realtà ben più consistente: 1027 persone nel 2009, salite a 1040.
In queste schiere, gli “over 45”, che hanno più difficoltà a reinserirsi, rappresentano oltre il 60% nelle aziende grandi, e attorno al 40% in quelle di minori dimensioni.
Un dato eclatante è quello della cassa integrazione. Quella straordinaria, accesa per crisi, è passata in un solo anno da 525 mila ore a oltre 860 mila. Sono calate quella ordinaria (di circa 100 mila ore) e quella in deroga concessa a categorie prima scoperte. In totale a Trieste, comunque, il 2011 ha sopportato 1.474.639 ore di cassa integrazione.
Che cosa vuol dire in termini di persone? È come se fossero rimasti a casa 185 lavoratori per la Cig, 437 per la Cigs, 127 per la deroga. Totale: 749 persone. (g. z.)
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