Il premio Histria Terra 2019 al film “Red Land” sulle foibe

La cerimonia alla presenza del presidente Fvg Fedriga Il capo del sodalizio Lacota:  «Una pellicola storica per questa comunità»
Foto BRUNI 04.03.2019 Premio Istria Nostra a Maximiliano Bruno ,regista
Foto BRUNI 04.03.2019 Premio Istria Nostra a Maximiliano Bruno ,regista



In un Palazzo Tonello ricolmo di pubblico è stato consegnato ieri a Maximiliano Hernando Bruno, regista del film “Red Land – Rosso Istria”, il riconoscimento Histria Terra, premio istituito nel 2008 dall’Unione degli Istriani per onorare chi dà voce e diffonde le tematiche dell’esodo. «Il merito di Bruno – queste le parole di Massimiliano Lacota, presidente del sodalizio di via Pellico – è stato quello di aver fatto qualcosa di storico per questa comunità, perché attraverso questo film è riuscito a squarciare un muro di omertà entrando nel cuore di tutti gli esuli».

Presenti alla cerimonia anche il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga e gli assessori Roberti e Rosolen, oltre al consigliere Alberto Villanova in rappresentanza della regione Veneto. Il presidente Fedriga ha posto l’accento sulle voci «negazioniste» che hanno accompagnato l’uscita del film, sottolineando quella che è la posizione della Regione a riguardo: «Siamo convinti che non sia giusto sperperare denaro pubblico per portare avanti manifestazioni e convegni che applicano il principio della negazione. Mi piacerebbe – ha concluso il governatore – che tutti i popoli che hanno subito i crimini del comunismo possano venire a Trieste per incontrarsi e creare una memoria condivisa, anche nel rispetto delle vittime di quell’ideologia».

A prendere la parola per ultimo il regista Maximiliano Bruno, che ha voluto ringraziare e condividere il premio con il produttore Alessandro Centenaro, assieme al quale ha condiviso la responsabilità per la realizzazione di questo film. «Sono stati quattro anni di sofferenze per realizzare questo che io definisco un “horror storico”. Assieme alle persone, nelle foibe veniva gettato un cane nero – ha affermato il regista – in modo che con il suo abbaiare coprisse le voci delle vittime ancora vive. Il suo è stato un abbaiare molto potente visto che lo si sente ancora oggi nelle voci di chi nega la storia delle foibe. Nei miei progetti futuri – questa la speranza del regista – c’è anche quello di affrontare la tematica dell’esodo degli istriani». —



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