Il presidente di giuria Molinelli: «Il Lipizer deve aprirsi anche ad altre città»

Un altro concorso Lipizer sta per andare in archivio. Oggi è la sua giornata conclusiva: dalle 19, al Kulturni center Lojze Bratuz, sono in programma le premiazioni; dalle 20 potremo assistere al concerto dei laureati, sul palco con l'Orchestra sinfonica della Repubblica di Udmurtia (Russia) sotto la bacchetta di Ovidiu Balan. Presidente di giuria, quest'anno, è Roberto Molinelli, violista, direttore d'orchestra e compositore, tra l'altro, della musica di un celebre spot Barilla, trasmesso in Tv dal 1999 al 2006.
Molinelli, come valuta il livello dei violinisti del 35.mo premio Lipizer?
Molto alto. E da un concorso così blasonato me l'aspettavo. Ho potuto ascoltare dei fuoriclasse dei quali sentiremo sicuramente parlare. A un concorso si sentono quasi sempre gli stessi pezzi proposti dai candidati diversi ma trovare, come in questa mia esperienza, dopo tanti ascolti uguali o simili delle interpretazioni molto convincenti, nuove, originali, fresche e coerenti è davvero un'ottima cosa. Aveva già sentito parlare del Lipizer? Era già stato a Gorizia? Sapevo naturalmente che il Lipizer è uno dei concorsi internazionali di violino più famosi e importanti: tutti i musicisti, non solo i violinisti, lo conoscono. Quanto a Gorizia (dove già ero stato), la trovo una città molto bella e apprezzo in particolare tante sue aree come, ad esempio, quella del Castello.
Ritiene che la città si lasci coinvolgere dal Lipizer?
Trovo che sia molto sensibile al concorso e sappia che l'iniziativa costituisce "un bene senza tempo". Certo, le primissime fasi dei concorsi non attirano molti spettatori. È un fatto normale.
Per attrarre più pubblico che fare?
Troverei opportuno un investimento pubblicitario maggiore ma so bene che i fondi son quel che sono. E poi occorrerebbe collegare di più il concorso con altre città italiane. So che ha un rapporto con Cremona grazie a Gio Batta Morassi, uno dei più grandi liutai al mondo, e so che Lorenzo Qualli, anima dell'iniziativa, sta facendo un ottimo lavoro nonostante le difficoltà economiche comuni, peraltro, a molte realtà. Un concorso così prezioso non deve circoscriversi a un ambito locale.
Rinnoverebbe la formula del concorso?
Non la modificherei. Il finale con l'orchestra è un valore aggiunto che non tutti i concorsi possono vantare; e poi il Lipizer copre tutte le epoche della scrittura per violino (da Bach, passando per una scoperta come Camillo Sivori si arriva a Lipizer) prestando grande attenzione alla musica contemporanea con pagine proposte anche in prima assoluta. Quest'anno non ci sono stati concorrenti italiani...
C'erano quattro violinisti italiani iscritti che non hanno confermato la loro presenza. Il concorso, ovviamente, se ne attendeva di più dopo il primo e il secondo premio del 2015 a violinisti del nostro Paese. Quattro violinisti italiani su 65 preiscritti erano pochi comunque. Ma è un fatto che non so spiegare.
Alex Pessotto
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