Il professore con il tablet moderno rabdomante in cerca di connessione

Piccole disavventure quotidiane per gli insegnanti costretti a utilizzare il registro elettronico: molti rimpiangono la carta
Professor holding tablet computer --- Image by © Sean De Burca/Corbis
Professor holding tablet computer --- Image by © Sean De Burca/Corbis

Cosa fanno i professori in bagno con il registro elettronico? Fanno l’appello ovviamente!

Può sembrare strano ma i professori, non riuscendo a collegarsi alla rete wi-fi della scuola dalla classe in cui si trovano, sono costretti a girare per i corridoi usando il tablet come un bastone da rabdomante per cercare i punti in cui c’è rete, arrivando perfino a cercare di accedere dai bagni.

La situazione peggiore però, avviene quando, dopo svariati tentativi di accedere al registro web, il computer o tablet si blocca scatenando la rabbia e la frustrazione dell’insegnante, poi costretto a chiamare il tecnico informatico per far sbloccare il computer e ricominciare nuovamente da capo la lunga operazione.

C’è chi tra i professori ci ha rinunciato da tempo e utilizza il registro elettronico come ferma carte durante la lezione per poi fare l’appello durante la ricreazione in sala insegnanti o nel pomeriggio a casa; e c’è chi ha deciso di combattere e usa il proprio telefono con la connessione ad internet per poter usare il registro. Ci sono le giornate fortunate, in cui il professore riesce ad entrare al primo colpo, ma all’improvviso si rende conto di aver sbagliato classe; e giornate in cui i professori rischiano una crisi d’identità perché un insegnante viene riconosciuto erroneamente come il professore di fisica invece che di italiano.

Per non parlare poi delle giustificazioni o delle entrate in ritardo che vanno ad accumularsi sempre durante la prima ora, ed il malcapitato di turno deve perdere un intero quarto d’ora a segnarsi tutte le giustificazioni sul registro dopo aver affrontato l’impresa di aprire la pagina web. Ci sono lezioni in cui i professori stanchi di perdere minuti importanti usano la fatidica frase “date le giustificazioni al professore dell’ora successiva”. E si finisce sempre a consegnare le giustificazioni allo stesso professore che ormai ha deciso di arrendersi di fronte alla tecnologia.

Succede a volte che vengano segnate assenti le persone sbagliate e quindi, arrivando a scuola, all’alunno sventurato venga richiesto di far vedere la giustificazione. Il ragazzo, ignaro della propria assenza, deve cercare di convincere il professore dell’errore e non sempre si riesce a correggerlo sul registro. Spesso ci si rassegna quindi di fronte a quello che ormai è stato scritto e si decide di portare comunque la giustificazione, anche se quel giorno a scuola si era presenti.

Che dire quindi di questo nuovo registro elettronico? C’è chi farebbe carte false per tornare al vecchio registro cartaceo!

Caterina Dijust

III AL Liceo classico

“Dante Alighieri”

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