Il pronto intervento lo salva dall’infarto
GRADO. Letteralmente strappato alla morte dalla prontezza e capacità professionale dei sanitari, ma anche perché il servizio di ambulanza a Grado era regolarmente attivo. È accaduto l’altra mattina, alle 7.50, a un ex consigliere comunale, Gianfranco “Gianni” Mordo, colpito da infarto e caduto rovinosamente a terra sbattendo violentemente la nuca. Mordo, accompagnato in auto dalla moglie, si era recato al distretto a fare un prelievo di sangue quando, dopo essere uscito dalla struttura, mentre si accingeva a entrare nell’autovettura, è stramazzato al suolo procurandosi anche una ferita alla nuca. Aveva tentato di aggrapparsi alla vettura senza riuscirci.
Solo grazie alla prontezza dell’intervento del dottor Barone, che doveva prendere servizio alle 8, e di tutto lo staff sanitario dell’ambulatorio medicalizzato e del 118 l’uomo, classe 1939, è stato riportato in vita. Non era la prima volta che Mordo evidenziava problemi al cuore. Questa volta, però, si è trattato di un attacco fulminante. «Era morto. L’hanno riportato in vita», dicono i familiari che l’altra sera hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Da Grado i sanitari del 118 hanno trasportato Mordo a Monfalcone, dove i cardiologi e lo staff sanitario hanno completato con professionalità quanto era stato iniziato a Grado. Barone aveva praticato la respirazione, utilizzato il defibrillatore, effettuando la rianimazione e intubando il paziente. Durante il tragitto in ambulanza il paziente ha palesato problemi che i sanitari sono riusciti a regolarizzare.
Quanto avvenuto l’altra mattina è un ulteriore segnale dell’importanza dei servizi di emergenza e soccorso a Grado. Lo evidenziano proprio i familiari di Mordo che hanno inteso pubblicamente ringraziare tutti gli artefici del salvataggio. Barone di nome fa Fortunato, ma in questo caso bisogna dire che il grande fortunato è stato “Gianni” Mordo. E se il fatto fosse accaduto nella sua abitazione di Grado Pineta? A suo favore hanno giocato più fattori: la presenza e la professionalità del medico arrivato in servizio prima dell’orario all’ambulatorio medicalizzato; la presenza dell’ambulanza sul posto; il servizio di cardiologia a Monfalcone. Insomma, una struttura sanitaria completa e che il Piano delle emergenze metteva a rischio... (an.bo.)
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