Il Propileo torna a nuova vita con il progetto del Rotary Club



Il colle di San Giusto è una delle mete più gradite dai turisti, che sempre più scelgono Trieste come meta delle proprie vacanze. Tra pochi mesi la cattedrale e il suo campanile costituiranno un’attrazione ancora più unica: il Rotary Club Trieste ha progettato infatti il restauro e la valorizzazione del “Propileo di San Giusto”, monumento d’epoca romana inserito proprio nel campanile della cattedrale.

«Esistono tesori nascosti – ha affermato in conferenza stampa Francesco Granbassi, presidente del Rotary Club – che in realtà abbiamo tutti vicino, come quest’importantissima opera. Da una settimana sono iniziati i lavori che si chiuderanno in estate». Tutto è partito da un confronto col sindaco Roberto Dipiazza meno di un anno fa: il Rotary ha subito coinvolto la Fondazione Casali con cui verrà affrontata la spesa.

«Le bellezze del territorio – ha proseguito Dipiazza – portano turismo. Nel Castello di San Giusto sono stati impiegati 10 milioni di euro in questi anni: è un momento straordinario per la città».

La valorizzazione dell’ingresso del Propileo con i colonnati e le scale, risalenti al I secolo d.C., è ad opera delle imprese Opera Est e Benussi e Tomasetti. «Un ulteriore confronto – ha concluso Granbassi – l’abbiamo avuto con il Fai del Friuli Venezia Giulia, e ci siamo avvalsi della consulenza scientifica della professoressa Monika Verzar. Non dimentichiamo poi l’apporto di un finanziamento regionale».

«Il monumento – ha precisato la storica dell’arte Verzar – è unico in Italia. Lo studiavo vent’anni fa ed è ancora poco noto: è stata ipotizzata anche la presenza di un tempio che però non è stato mai rinvenuto. Il colle di San Giusto presenta similitudini con la Spagna e l’oriente romano: i richiami sono all’ellenismo orientale».

Per promuovere quest’inestimabile patrimonio verrà installata una webcam sulla cima del campanile, accessibile da vari siti delle istituzioni di Trieste: alla fine dei lavori si potrà vedere la città dall’alto attraversando l’epoca romana e quella medievale, la Trieste del ’700 e quella dell’800. Uno spettacolo tutto da godere. «Proporremo un nuovo sviluppo del progetto – ha aggiunto la presidente regionale del Fai Tiziana Sandrinelli – e saremo a disposizione con i nostri volontari per le visite». —



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