Il Punto nascita fa i conti: 258 parti nei primi sei mesi

Duecentocinquantotto parti nei primi 6 mesi del 2016, a fronte di un calo di 34 parti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È il dato registrato dal Punto Nascita unico dell’ospedale di San Polo, che dal primo maggio scorso è diretto dal nuovo primario Pierino Boschian Bailo.
Un dato in diminuzione che, tuttavia, risente del calo demografico riscontrato in tutta la regione. Dei 258 parti del primo semestre, 180 sono stati parti spontanei, rappresentativi del 70%. I parti “operativi”, aiutati con la ventosa, sono stati 20, ossia l’8%. I tagli cesarei, invece, sono a quota 57, pari al 22%, di cui però il 10% eseguiti in virtù di cesarei pregressi, rendendo necessario lo stesso trattamento. La media nazionale in ordine ai parti cesarei è pari al 36,3%. E ancora, i parti in acqua sono stati 18, il 10%. Quanto alla partoanalgesia, siamo a 22 casi, equivalenti all’8,5%, a fronte di un servizio attivo 24 ore su 24. Altro elemento riguarda l’episiotomia, con il ricorso al taglio del perineo vaginale, al fine di favorire la nascita del neonato. I casi sono stati 16, l’8,8%. Un dato significativo in relazione a una gestione dell’attività improntata al rispetto dei decorsi naturali delle nascite rispetto a pratiche invasive. Lo dimostra il parametro fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che fissa al 15% il tetto accettabile inerente l’episiotomia per i Punti nascita. Per il San Polo, quindi, siamo a una percentuale dimezzata. La media nazionale Istat è peraltro intorno al 34,8%. Quanto alle partorienti, 90 sono straniere, pari al 34,8%, mentre le donne bengalesi, appartenenti alla comunità etnica più rappresentativa in città, sono 30, l’11,6%, seguite dalle donne rumene.
La responsabile ostetrica aziendale e del Percorso nascita di Monfalcone e Gorizia, è Roberta Giornelli. Gli elementi indicatori sono molteplici. Il principio di fondo resta un approccio caratterizzato dal rispetto delle pazienti, tenendo conto delle reali esigenze e necessità cliniche.
Gli indicatori, infatti, come spiega Roberta Giornelli, risultano appropriati rispetto ai parametri di buona gestione. È proprio il dato in ordine ai tagli cesarei e al ricorso all’episiotomia a rilevare la corretta conduzione dell’attività del Punto nascita. Quanto all’affluenza delle donne isontine al San Polo, Giornelli osserva: «Le donne isontine che già sceglievano di partorire a Gorizia, ci hanno seguito poi al San Polo. Conoscevano bene il nostro percorso e le nostre ostetriche». Giornelli fornisce un dato: lo scorso anno su 707 donne che avevano partorito al San Polo, 169 erano isontine. «Stiamo rilevando inoltre - aggiunge Giornelli - una certa attrazione da Trieste».
Il Punto nascita unico è stato istituito nel luglio 2014, a fronte dell’accorpamento tra Gorizia e Monfalcone. Ma dal 2012 è attivo il Percorso nascita su Monfalcone e Gorizia. Si tratta di un’offerta di servizi nell’ambito del percorso pre e post parto, che risponde alle linee guida recepite dalla Regione. Le gravidanze fisiologiche sono gestite dai Consultori familiari, avvalendosi dell’apporto delle ostetriche e di un consulente ginecologo. Le donne vengono inviate al Punto nascita solo in situazioni di patologia o di rischio. Il 63% delle pazienti sono seguite dai Consultori di Monfalcone e di Gorizia.
Vengono quindi offerti corsi di preparazione al parto, incontri con specialisti come dietiste, psicologi, assistenti sanitarie per le informazioni in ordine alle vaccinazioni dei piccoli. Sono inoltre proposti corsi di pre parto e in piscina a Gorizia. Da luglio 2014, con la chiusura del Punto nascita di Gorizia, è stato altresì attivato il servizio domiciliare, condotto dalle ostetriche per le donne dell’Isontino. Nel 2015 sono state eseguite 388 visite per le 169 donne dell’Alto Isontino che hanno poi partorito al Punto nascita di Monfalcone. Nè mancano spazi specifici per il parto fisiologico e la vasca per il parto in acqua, che dunque non riguarda solo il momento del travaglio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








