Il “re” dei fringuelli è di San Pier

Malaroda e la passione per gli uccelli fin da bambino. Premi in tutto il mondo e l’amicizia con Corona
Bonaventura Monfalcone-24.02.2018 Campioni mondiali fringuelli-Malaroda-Cassegliano-San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-24.02.2018 Campioni mondiali fringuelli-Malaroda-Cassegliano-San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura

SAN PIER D’ISONZO. L’ultimo titolo mondiale l’ha vinto a metà gennaio scorso a Cesena, con il bellissimo “Tordo sassello bruno” nella categoria “Singolo” e “Stamm”. Tre titoli iridati li ha conquistati nel 2017, ma in cinque anni in Europa è salito addirittura 15 volte sul podio più alto nel mondo. Non si contano poi i numerosi secondi e i terzi posti conquistati anche in Norvegia, Spagna, Portogallo, Olanda e Belgio. Pochi riescono a confrontarsi con la sua bravura ed è apprezzato nel settore in tutto il mondo. È il monfalconese Francesco Malaroda, 60 anni, pensionato, anche se afferma che da sempre fa come professione l’“ornitologo”.

È socio dell’Associazione Ornitologica di Trieste e un grande campione nella tecnica (segretissima) degli allevamenti di uccelli. Nel suo rifugio di San Pier d’Isonzo alleva circa 200 volatili di valore internazionale. Ama la natura come Mauro Corona, con il quale spesso si trova assieme ad altri amici per condividere la passione dell’ambiente e del paesaggio. I titoli conquistati sono frutto di anni di esperienza e sacrificio, che lo hanno portato a specializzarsi in particolare per “tordi” e “finguelli”. Con queste due specie riesce attraverso le “mutazioni”, a dar vita a nuovi soggetti di una bellezza incredibile, unica, che conquistano le giurie internazionali nei vari campionati mondiali.

«Quella che sto vivendo è una bella storia – dice – mi sembra quasi di sognare nel vedere migliaia di persone che apprezzano sbalorditi questi risultati che si raggiungono con amore e passione». Per arrivare a questi livelli Malaroda è impegnato quasi 24 ore su 24, qualche volta dice che dorme, ma spesso di notte deve accudire le sue creature, alcune delle quali hanno bisogno di essere seguite non solo per il cibo, ma anche accudite di una luce speciale. Ci sono gabbiette singole o voliere molto grandi, a seconda se i soggetti vogliono stare da soli o in compagnia. «Devo proteggere le voliere – afferma – con delle reti speciali dall’assalto di falchi che non fanno sconto a nessuno e predano tutto. Uccelli, uova e tutti gli animali che si trovano nell’immenso cortile». In queste avventure ha un compagno inseparabile, il bassottino “Ugo” che lo segue in ogni momento. Nel suo cortile spadroneggia anche un bellissimo gallo multicolore spagnolo che, con la cresta dritta, domina il suo territorio sotto gli occhi attenti di una civetta.

«La passione mi è nata fin dall’età di 6 anni – dice Malaroda – quando abitavo al Borgo San Michele a Monfalcone. Andavo con i miei amici a prendere uccellini che probabilmente erano caduti dal nido, li curavo per poi liberarli. Con gli anni aumentava il desiderio di prendermi cura di loro, ho partecipato ai primi concorsi e ora mi trovo ad avere una sorta di tesoro naturalistico. Mi dispiace separarmi anche solo da uno di loro perché oramai sono mie creature». A dar man forte a questo lavoro ci sono anche i suoi colleghi Paolo Romano e Marco Benigni, quest’ultimo un secondo posto a Cesena con il “Tordo Bottaccio”. «È uno scienziato degli allevamenti come pochi al mondo che cercano di imitarlo – dice Romano – perché questo mestiere lo fa con amore,portando alto il nome della nostra regione nel mondo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo