Il rebus di prezzi e tariffe sulla spiaggia di Grado

Costi poco chiari e indicazioni scarse: introvabile l’edificio degli spogliatoi. Il viaggio nella proposta Git svela anche la piattaforma da cui è vietato tuffarsi
La spiaggia di Grado
La spiaggia di Grado

GRADO. «Sono quattro euro: due per l’ingresso e due di cauzione che le verranno restituiti quando riconsegnerà la tessera d’accesso alla spiaggia e ai servizi». Il ragazzo alla cassa è senza dubbio gentile e non è certo suo compito avvisare l’utente che da lì a poco il biglietto per entrare in spiaggia a Grado costerà la metà. D’altra parte, nella sezione “Ticket spiaggia”, la cartellonistica all’ingresso della Git è ambigua. Riporta un generico “Pomeriggio”, che non specifica da quando scatta il prezzo ridotto. Il dubbio sorge a scoppio ritardato e l’osservazione arriva quando è ormai troppo tardi perché il ragazzo, svelto, ha già battuto e incassato. «Mi scusi, ma al pomeriggio c’è un’altra tariffa». «Sì, un euro, ma dalle 15». Già: dalle 15; manca poco, ma non sono ancora le 15. Non è il caso di mettersi a discutere perché in calce si legge “Listini soggetti a modifiche anche giornaliere” e tanto basta a risolvere sul nascere ogni tipo di disputa.

Sull’ingresso singolo la differenza è più o meno quella del costo di un caffè, ma per una famiglia numerosa potrebbe incidere in maniera sensibile sul budget della vacanza e gli euro risparmiati potrebbero trasformarsi in ghiaccioli per i bambini. Una volta dentro salta subito all’occhio un particolare. Nonostante l’altissima stagione, molti ombrelloni sono chiusi e di bambini accaldati desiderosi di ghiaccioli ce ne sono pochi. «C’è troppo caldo. I piccoli non resistono. La gente viene o al mattino presto o al pomeriggio dopo le 17, quando non si paga più ed è più fresco», spiega un addetto alla sorveglianza dei varchi. Il viaggio a Grado risale alla settimana prima di Ferragosto, ma per evitare strumentalizzazioni nel periodo più importante della stagione balneare, ne abbiamo posticipato l’uscita.

La spiaggia di Grado gremita di gente in una foto di archivio (Bonaventura)
La spiaggia di Grado gremita di gente in una foto di archivio (Bonaventura)

È comunque paradossale che in una località di mare il bel tempo debba essere considerato una disgrazia alla stregua della pioggia. Alla Baby Beach, comunque, qualche bambino coraggioso c’è. Il servizio è aperto e funziona, come funzionano le docce solari a pagamento con l’acqua calda - che nei giorni d’afa pochi usano - e quelle tradizionali gratuite con l’acqua fredda. Con la piscina termale chiusa per lavori di manutenzione, si arriva sul retro del parco acquatico e ci si accorge di quanti bambini e ragazzi abbiano deciso di “sfidare la sorte” affrontando il solleone. Ce ne sono a dozzine, tutti in fila per tuffarsi dai trampolini sotto lo sguardo attento di un bagnino. È il momento più caldo della giornata e nel ragionamento fatto dal sorvegliante all’ingresso della spiaggia qualcosa non torna, anche perché, economicamente parlando, la differenza è sensibile. Per chi ha meno di dieci anni, il biglietto d’accesso giornaliero costa 7 euro, per tutti gli altri sale a 10 (ma in questo caso nel prezzo è compreso il lettino). A differenza che per la spiaggia, viene specificato che le tariffe ridotte (di 4 e 7 euro) entrano in vigore dalle 15.

Tuffi sotto lo sguardo del bagnino anche sulla piattaforma in fondo al pontile. Ma qui c’è un cortocircuito perché un cartello in tre lingue avvisa chiaramente: «Vietato tuffarsi-Acqua bassa».

Attrezzata per i disabili e per i cani, la spiaggia Git non sembra essere invece un luogo adatto ai single o alle persone che hanno voglia di starsene da sole. Offerte speciali a parte, il listino prezzi ufficiale prevede sempre e comunque che, con l’ombrellone, si debbano prendere almeno due “attrezzature” (tra i 10 e i 24 euro dal lunedì al giovedì, tra 15 e 28 euro da venerdì a domenica). Socializzare è dunque un obbligo. Il lettino singolo esiste (8 euro a bordo mare), ma non è chiaro se si possa prendere da solo o se, invece, sia un extra legato al pacchetto degli ombrelloni.

In una spiaggia dove i servizi offerti sembrano essere mediamente di buon livello (cartina di tornasole è la pulizia dei bagni), alla fine a risultare scadente è soprattutto la comunicazione. Bisogna usare la sfera di cristallo anche per capire dove si trovano gli spogliatoi. Sulla mappa sono segnalati, ma l’edificio in questione è privo di ogni indicazione. O si è bravi ad orientarsi oppure si chiedono informazioni. In caso contrario si rimane con il dubbio e ci si cambia sul viale o in spiaggia. Questione di dettagli, ma sono proprio i dettagli che oggi fanno la differenza e richiamano o allontanano i turisti. Che vogliono essere coccolati dall’inizio alla fine.

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