Il ricordo di don Luigi Pontel a un anno dalla scomparsa

E’ passato un anno dalla scomparsa di monsignor Luigi Pontel e il suo ricordo non è minimamente sfumato. L’altro sera in basilica, dinnanzi a tanti fedeli, l’arciprete monsignor Armando Zorzin lo ha...

E’ passato un anno dalla scomparsa di monsignor Luigi Pontel e il suo ricordo non è minimamente sfumato. L’altro sera in basilica, dinnanzi a tanti fedeli, l’arciprete monsignor Armando Zorzin lo ha ricordato con commozione nel corso di una messa solenne accompagnata dalla corale Santa Cecilia di Grado. E’ stata un’omelia, un ricordo, davvero molto sentita piena di spunti e riferimenti.

«Don Luigi – ha detto il parroco - è sempre stato consapevole che una società senza cultura è ben presto orfana e schiava, e che la convivenza civica cresce in libertà soltanto attingendo al pozzo delle sue radici storiche, vedi il suo costante riferimento al greco e latino, e si proietta maggiormente sicura con la Parola (il logos a lui tanto caro) di Gesù Cristo». Attorno alla parola “amico”, il parroco ha poi sviluppato diversi temi tra i quali l’amicizia diretta fra lui e don Gigi: «Tardi ti ho conosciuto, ma mi sei stato sempre vicino nel cammino di questi trent’anni come confidente, consigliere e confessore». Ha ricordato ancora monsignor Zorzin che proprio nella basilica di Sant’Eufemia ogni parola ed espressione della mimica di don Luigi Pontel dai passi corti e veloci, dal suo sorriso costante e spesso sornione, fino all’assorto e il suo proverbiale dimenticarsi, che lo ha reso l’amico di ogni graisan: «Così che Grado e don Luigi son diventati un binomio inscindibile». Ha ricordato ancora monsignor Zorzin che lo scomparso «ha amato Grado e i graisani, desideroso di vederla rinnovarsi conservando e conservare rinnovandosi per assicurare continuità e progresso». La conclusione dell’intervento del parroco è stato per il suo ringraziamento a don Gigi: «È certamente povero, ma si arricchisce dalla coralità de duti i graisani de geri e de incuo; xe un coro belo, colorìo comò i tramunti del tovo e nostro reparo de autuno...».(an.bo.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo