Il rilancio di Cna parte da “Porte aperte”

“Porte aperte”: il libro era di Leonardo Sciascia, il film diretto da Gianni Amelio. La messa in scena, nella versione triestina, è curata dalla Cna presieduta da Giancarlo Carena, con il contributo di Trieste Trasporti e di EstEnergy.
Perchè proprio “Porte aperte” s’intitola la giornata che l’associazione artigianale triestina, forte di 450 aziende associate, dedica quest’oggi all’auto-promozione: dalle 9 alle 16 chi voglia visitare la struttura e prendere contatto con i servizi, può farlo recandosi nella sede di piazza Venezia 1. A disposizione ufficio categorie e legislazione di settore, gestione del personale, gestione contabilità imprese, consulenza ambiente&sicurezza, patronato Epasa-Itaco. Alle 11.30 ci sarà un incontro con la stampa per presentare alcune specifiche iniziative: economia del mare, turismo, agricoltura sociale sono i principali argomenti sul tappeto.
Alle 18 la pietanza più nutriente servita da un convegno alla Camera di commercio: onori di casa a cura di Antonio Paoletti, introduzione affidata al politologo Paolo Feltrin, interventi del governatore Debora Serracchiani, del capogruppo “dem” a Montecitorio Ettore Rosato, del presidente confindustriale Sergio Razeto, del segretario generale della Cna Sergio Silvestrini.
L’incontro è incentrato sulla rappresentanza sociale e offre alcuni spunti di riflessione: declino o rilancio dell’associazionismo tradizionale? E’una crisi superabile quella degli odierni portatori di interessi? Chi governa ha bisogno della concertazione sociale o può saltare i corpi intermedi? Il mondo imprenditoriale riesce a farsi ascoltare?
«E’in atto una grande trasformazione dei settori produttivi - spiega il presidente Carena, che sabato era a Udine per il 50° compleanno della cugina friulana - e questi processi di mutamento obbligano gli attori imprenditoriali ad adattarsi, perchè il rischio è di restare fuori dalla porta».
“Porte aperte”, nella proposta della Cna, è un’idea per reagire all’invecchiamento di organizzazioni di rappresentanza che, per sopravvivere, debbono adeguare visioni e modelli organizzativi. Un confronto a tutto campo - secondo l’ottica confederale - che incrocia l’attenzione verso i cittadini con il coinvolgimento delle istituzioni e delle parti sociali.
(magr)
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