Il rilancio di Ola e Oviesse ormai alla resa dei conti

Si sblocca in settimana l’empasse che ha caratterizzato il rilancio degli immobili Incontri con le proprietà, entrambe private, del sindaco per fissare le fasi
Bonaventura Monfalcone-01.01.2016 Ex La Ola-Marina Julia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.01.2016 Ex La Ola-Marina Julia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Lo Stallone rappresentava, per il console greco che nei primissimi anni Sessanta sognava di trasformare il litorale di Monfalcone in una seconda Grado, un’autentica scommessa. Infatti il grande complesso agricolo un tempo di proprietà della famiglia Bennati aveva le potenzialità per diventare un punto di attrazione. E così fu: la gestione della Dreher prima e di Nereo Romano poi lo rese uno dei locali più frequentati dell’epoca, lo Stallone appunto. A pranzo grigliate e al calar del sole le serate del Trio Petés. In anni più recenti sostituito da una consolle e il suo dj, con l’ultimo rilancio e cambio nome ne La Ola di Daniele De Pellegrin. Poi la parabola discendente. Un incendio. La chiusura. Il deterioramento sempre più marcato. Addio alla Ola, ex Stallone.

E così oggi, a settant’anni di distanza da quel folgorante inizio, se si vuol parlare di rilancio e vocazione turistica di Marina Julia – che ha appena conquistato anche il bus navetta per trasportare i bagnanti sul litorale – non si può prescindere da lì, dall’ex Stallone. Perché parliamoci chiaro, sarà mica un bel biglietto da visita per il rione balneare con aspirazione a strappare il titolo a Grado o Sistiana? Il problema del risanamento non è irrisorio, trattandosi tra l’altro di proprietà privata. «Il guaio – spiega il consigliere regionale di Fi, Giuseppe Nicoli, che continua a occuparsi di questa delega – è che una proprietà detiene solo le mura dell’immobile e non le particelle contigue, riferite ad altra titolarità. Ma qualsiasi riqualificazione che sottenda un progetto di struttura ricettiva necessita di parcheggi». «Ergo – aggiunge – tutte le proprietà insistenti sull’area devono necessariamente parlarsi e per questo a brevissimo, già in settimana, le incontreremo affinché si sblocchi l’opera di recupero». Insomma, qualcosa potrebbe muoversi dopo che l’amministrazione ha già imposto mesi fa una recinzione dell’edificio, in stato di precarietà. Ma quali sono i piani sull’area? «La proprietà – replica Nicoli – stando a quanto prospettato sarebbe intenzionata a realizzare al piano terra locali di ristorazione e, al secondo piano, strutture ricettive deputate a ospitare turisti». Non si è più saputo niente, invece, dei potenziali finanziatori veneti che avevano chiesto informazioni all’ente su quella zona per realizzare un luogo di villeggiatura.

E altresì su un secondo immobile diventato una spina nel fianco dell’amministrazione, stavolta in pieno centro, e cioè quello dell’ex Oviesse, prima ancora Standa, potrebbero aversi presto notizie positive. «Pare che il contenzioso sia arrivato al capolinea – spiega il sindaco Anna Cisint – e infatti questa settimana incontreremo la proprietà, con la quale siamo in contatto praticamente ogni giorno, per un sopralluogo in viale San Marco. Ci sono parecchi interessi sul sito, che risulta interessante agli occhi di diversi soggetti. Ciò che noi chiederemo sarà quello di concedere in affitto o alienare l’immobile ai possibili acquirenti per avviare l’attesa fase di riqualificazione». «Perché – conclude – non è più possibile convivere con quelle vetrine vuote. Uno dei nostri provvedimenti è stato abbassare la Bucalossi e grazie a ciò si sono prospettate tutte le condizioni, anche fiscali, per intervenire a Marina Julia come in centro». –

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Il Piccolo