«Il rione è ormai irriconoscibile»

C’è chi, anche se a malincuore, ha deciso di lasciare la propria attività. E chi invece resiste e continua a lavorare, seppur con paura. Sono le storie dei negozianti che si incrociano muovendosi nella zona di piazza Perugino. Sandro Mandolla ha messo in vendita il suo negozio dopo 58 anni: una vita passata tra articoli di drogheria e brandine da sole, per cui è un vero e proprio punto di riferimento, con la sua esposizione all’angolo tra via Settefontane e via Conti. Ora cerca un nuovo acquirente. Lui più di tutti qui rappresenta una memoria storica, in grado di riassumere i cambiamenti di un rione ben diverso dal passato. «Si è trasformato completamente - commenta -. Da un lato la grande distribuzione ha affossato lentamente i piccoli commercianti, dall’altro sono peggiorati i frequentatori della zona. Ho la porta a vetri proprio davanti a piazza Perugino e vedo quotidianamente persone che si ubriacano e bivaccano a tutte le ore. Ogni tanto ci scappa anche la rissa. Fa tristezza vedere com'è diventata la piazza. Non c'è più sicurezza, le donne ci pensano due volte prima di uscire di sera qui».
Un altro problema che ha contribuito alla crisi della zona, secondo Mandolla, è la mancanza di parcheggi a pagamento a rotazione. «Una volta erano presenti proprio sotto la piazza, tanto che io rimborsavo la quota ai miei clienti, poi la politica di gestione della struttura è cambiata, i posti sono stati venduti e affittati, altri non ce ne sono, e quindi lasciare l'auto in sosta regolare in queste vie è un'impresa. Così la gente non si ferma più».
Tra vendite, chiusure e spazi vuoti, c'è però chi ha deciso di investire. È il caso di Sara e Francesco Poropat, moglie e marito, che hanno prima rilevato lo storico negozio di biciclette Cicli Fleur di via Settefontane, ora Koala, e poi hanno ampliato gli spazi, spostandosi in un locale più grande accanto. «Perché qui l’affitto è abbordabile - spiegano -. Siamo presenti da due anni e mezzo in questa zona, che prima non conoscevamo. Il locale è grande, il prezzo contenuto». Ma come vanno gli affari? «Alle volte bene, alle volte così così. Si lavora a fatica, la concorrenza dei grandi negozi del settore ci affossa perché competere con le grandi catene è impossibile. Noi rispondiamo con qualità, cortesia, tempi di consegna rapidi per le riparazioni e prezzi contenuti. La difficoltà spesso è arrivare al cliente. Poi quando ci conoscono, tornano volentieri. Almeno il proprietario dei muri è l'Ater e per noi significa un’agevolazione, e alla fine anche se la zona non è il massimo continuiamo a lavorare sempre con entusiasmo e buona volontà».
Sabrina Marsi, che gestisce da sette anni La Salumeria di via Settefontane, a pochi metri da piazza Perugino, si porta al lavoro lo spray al peperoncino, perché di sera, quando esce per rientrare a casa, non si sente sicura e sono già capitate incursioni poco piacevoli. A suo dire, infatti, uno dei problemi più sentiti della zona è proprio la delinquenza. «Non ci sentiamo più tranquille - dice insieme a Thelma, collega dietro al bancone -. Ho preso lo spray proprio perché qui, quando cala il buio è “terra di nessuno”. L'illuminazione è scarsa e la gente in giro dopo una certa ora fa paura. Oltre a questo, molti negozi hanno chiuso e spesso ti ritrovi in una zona che pare abbandonata. Il peggioramento - aggiunge - si è percepito soprattutto negli ultimi tre anni». E più di una volta c'è stato chi si è presentato con intenzioni non proprio pacifiche. «In varie occasioni - aggiunge Thelma - sono entrati balordi cercando di prendere cibo o pretendendo di averlo gratis. Se non gli dai qualcosa o cerchi di mandarli via - rincara Sabrina - se la prendono, insultano e minacciano». Qualche via più in su un commerciante che da poco ha chiuso aggiunge: «Su via Conti ci sono stati vari tentativi di furto, e non solo lì. Nell'ultimo anno avevo paura a uscire dal negozio di sera con l'incasso della giornata, non è normale». (mi.b.)
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