Il risiko della sede di Sèleco Spunta l’ipotesi porto nuovo

Tra luglio e agosto Sèleco inizierà l’attività operativa collegata all’assemblaggio dei materiali per fabbricare televisori. Maurizio Pannella, l’imprenditore romano che ha rilevato il glorioso marchio pordenonese, conferma programma e obiettivi: si comincia in estate, da qui a fine anno ricavi per 50 milioni, una cinquantina le assunzioni, mirate soprattutto al personale femminile.
L’unica questione ancora da dirimere sembra concernere l’avverbio “dove”: cioè dove la nuova Sèleco, sponsor della Lazio, metterà fisicamente a punto la gamma di televisori tra i 32 e i 55 pollici. C’è già una sede amministrativa in piazza Unità, a palazzo Pitteri.
Adesso tocca alla parte manuale. Sarà il Molo III in Porto vecchio? Sarà il primo o secondo piano nel magazzino 51 del Molo V, in concessione alla Samer? O, se i tempi si dilateranno, sarà uno spazio nei capannoni ex Wärtsilä a Bagnoli, in procinto di diventare punto franco? L’Autorità portuale su un punto è certa: Sèleco riceverà una risposta positiva.
Il nodo del “dove” è riassumibile nei seguenti termini. Sèleco ha chiesto una concessione demaniale quadriennale all’Autorità portuale relativa ai 7000 metri quadrati del magazzino 5 sul Molo III in Porto vecchio. Giusto oggi scadono i termini per presentare osservazioni e/o proposte concorrenti riguardo la domanda, presentata dall’azienda lo scorso 16 aprile.
Pannella vorrebbe utilizzare quegli spazi per depositarvi merci non pericolose e per installarvi un laboratorio per l’assemblaggio di componenti elettronici, ovvero i televisori. L’imprenditore ritiene che il magazzino 5 necessiti di alcuni lavori prima di essere pienamente operativo.
Ma il Molo III è contiguo all’Adria terminal, che fino al 2022 sarà in concessione a Genoa Metal. Poi nei piani dell’Autorità portuale c’è la trasformazione della banchina multipurpose in terminal passeggeri. Il sindaco Roberto Dipiazza non ha mai nascosto - anche recentemente - di vedere con molto favore l’insediamento della Msc Crociere, presieduta da Pierfrancesco Vago e facente parte dell’impero Aponte, in Porto vecchio. Se procedesse l’idea Msc di investire su Trieste, la compatibilità della presenza Sèleco si farebbe più ardua: tra l’altro l’Autorità è orientata a concentrare in Punto franco nuovo e nell’ex Wärtsilä le attività logistico-produttive.
E’ anche vero che Sèleco ha chiesto una concessione quadriennale e potrebbe non aver bisogno di pesanti dotazioni organizzative onde assemblare i televisori, ragion per cui si potrebbe raggiungere un agreement: l’azienda elettronica rimarrebbe al Molo III un certo periodo, fino a quando vadano a maturazione nuove prospettive per l’Adria terminal. Ieri Maurizio Pannella ha dichiarato di attendere con serenità le decisioni delle istituzioni e di essere disponibile a più soluzioni.
La Samer ha già in piedi una collaborazione, di carattere logistico, con Seleco proprio al Molo V in Punto franco nuovo. Dove di spazio ce ne è molto, ai piani 1 e 2. Non ci sarebbe bisogno di troppi lavori di allestimento, quindi Pannella, che intende cominciare durante l’estate, avrebbe una base in pratica già approntata. Dal punto di vista giuridico, si tratterebbe di trovare una forma contrattuale tale da definire la collaborazione tra il concessionario Samer e l’azienda di assemblaggio Sèleco.
L’Autorità non sembra preoccuparsi di questo risiko, in fin dei conti è un problema di abbondanza. Averne ... Da oggi ha a disposizione novanta giorni per istruire il dossier Molo III, studiando il progetto della Seleco e le eventuali altre domande pervenute. Ma la risposta non dovrà aspettare il 90°.
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