Il ristorante Zuberti, centro d’incontri fra intellettuali

Come altre città, anche Grado può vantare di avere avuto un pubblico esercizio che era diventato un vero e proprio centro di cultura. Chi è stato l’animatore dei numerosi incontri, iniziati 50 anni...

Come altre città, anche Grado può vantare di avere avuto un pubblico esercizio che era diventato un vero e proprio centro di cultura. Chi è stato l’animatore dei numerosi incontri, iniziati 50 anni fa, compirà quest’anno 85 anni. Parliamo di Augusto Zuberti che, con l’appassionata collaborazione della moglie Ivonne, da poco scomparsa, ha saputo riunire attorno ai tavoli del suo locale personaggi di caratura internazionale.

A ricordare questi appuntamenti di grande respiro sono state in questi ultimi tempi diverse persone, fra le quali l’ex presidente dell’Azienda di soggiorno, Alessandro Felluga, che afferma che «oggi, data la miseria culturale nella quale versa questa nostra povera isola, credo sia un privilegio ricordare quegli anni nei quali il Ristorante Zuberti era il sinedrio delle più elevate intelligenze, senza pari in tutto il territorio italiano. Il sinedrio nel quale Biagio Marin - ricorda sempre Felluga - amava definirsi il “Golfo”».

Un po’ di nomi. Da Padre Davide Maria Turoldo a Claudio Magris, da Fulvio Tomizza a Ervino Pocar e Bruno Maier. E poi diversi editori come Vanni Scheiwiller. Pensatori e scrittori che vantavano premi Campiello, Strega, Bagutta.

Questi incontri sono iniziati, come ricorda lo stesso Augusto Zuberti, nel 1964 e sono proseguiti fino ai primi anni Ottanta . Dovevano essere un’annuale festa graisana ma il mondo letterario, soprattutto quello regionale, ha voluto sempre essere presente cambiando le prime carte in tavola.

«Allora Magris – ricorda Felluga - aveva appena pubblicato il suo “Mito Absburgico” raccogliendo consensi a livello europeo. Ervino Pocar era considerato il più autorevole traduttore di greco antico. Fulvio Tomizza aveva appena vinto lo “Strega” e Davide Maria Turoldo rappresentava nel dibattito tra Fede e Relativismo la punta di diamante del cattolicesimo illuminato. Questo non lo dico io, ma lo sosteneva Carlo Bo nell'analisi del carteggio tra Turoldo e Pasolini». Tra tutti c’era, come detto, Biagio Marin, che per tanti anni fu il vero centro di quegli incontri.

Purtroppo di quei dibattiti culturali fra intellettuali ad alto livello non venne trascritto quasi nulla. Onore al merito, dunque, ad Augusto Zuberti che creò una delle più belle pagine della storia della cultura gradese e che seppe portare alto il nome di Grado, avendo legami d’amicizia con tanti illustri personaggi, fra cui come Giuseppe Prezzolini.

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