Il roseto di San Giovanni punta al primato

Per dimensione è il secondo roseto in Italia dopo quello intitolato a Carla Fineschi che si trova a Cavriglia, in provincia di Arezzo. Ma con le sue seimila rose, che esprimono ben tremila specie diverse, potrebbe diventare il primo per bellezza nel nostro Paese e ottenere la “Targa di eccellenza” che, nel prossimo giugno, sarà conferita dall’Associazione mondiale delle Società Amici di Rose (World Federation of Rose Societies-Wfrs). Si tratta del roseto dai mille colori nella parte alta del parco di San Giovanni. Situato dietro alla chiesa di quello che fu il “Nuovo frenocomio”, più precisamente in via Bottacin, questo roseto è stato visitato ieri da Mireille Steil, vicepresidente della Società Amici della Rosa di Lussemburgo, da anni attiva oltre che nella Associazione di appartenenza anche nella Wfrs; e da Markus Brinsing, direttore del settore del verde di Baden-Baden e presidente della commissione Wfrs per i concorsi di rose nuove.
Saranno loro due, con altri giudici, a valutare la candidatura al premio del roseto di San Giovanni, formalmente proposta ieri dalle istituzioni locali. Ad accogliere gli ospiti sono stati gli assessori Mariella De Francesco (Provincia) e Laura Famulari (Comune) e il direttore dell’Azienda per i servizi sanitari, Nicola Delli Quadri, in rappresentanza dei tre soggetti oggi comproprietari dell’ex Opp. Accanto a loro il rettore dell’Università Maurizio Fermeglia, Vladimir Vremec, curatore del roseto e per anni responsabile del Verde pubblico in Comune e la slovena Breda Copi, vice presidente del Wfrs.
Uno spiegamento di rappresentanti istituzionali che conferma il potenziale di un successo del roseto nella gara la cui classifica finale sarà resa nota a giugno 2015: «Considerando il prestigio e la fama internazionale di cui il giardino e con esso la città beneficerebbero in caso di vittoria – ha spiegato Giancarlo Carena, presidente e direttore dell’Agricola San Pantaleone, che gestisce il roseto – è naturale che tutte le forze locali si coordinino per centrare l’obiettivo. Il nostro è un roseto di enormi potenzialità: puntiamo ad arrivare a diecimila rose, con un panorama che sarebbe unico in Italia. Per noi accudire le rose che qui nascono è più di un lavoro. La definiamo una missione, anche perché quanti materialmente operano qui sono persone con disagi di vario tipo». Ogni anno il roseto ospita "Rose, libri, musica e vino", manifestazione organizzata con l'Università. «Questo è l'unico giardino – ha concluso Carena - aperto sempre, sia di giorno sia di notte e senza un cancello».
La targa finora è stata attribuita solo a due roseti italiani: il Fineschi e il roseto di Villa Reale a Monza. I riconoscimenti sono attribuiti ogni tre anni, in occasione dei congressi mondiali Wfrs.
Ugo Salvini
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