Il San Luigi calcio il giorno dopo lo choc: «La solidarietà dei colleghi aiuta»

TRIESTE «Mi sono svegliato molto tardi rispetto al solito con tantissime preoccupazioni, ma dopo aver dormito bene, anche perché la mia coscienza, come quella di tutta la mia società, è assolutamente pulita».
Ezio Peruzzo, presidente del San Luigi Calcio, racconta la giornata forse più difficile, quella cioè successiva alla divulgazione pubblica della notizia del caso dell’arresto per molestie sessuali ai danni di minori da parte di un allenatore delle squadre giovanili del club bianconverde. Tanti, tantissimi gli attestati di stima e solidarietà giunti da un po’ tutta la regione alla massima carica del sodalizio di via Felluga.
«Ammetto che ricevere telefonate e messaggi di vicinanza da parte dei colleghi del mondo del calcio mi ha dato tanta energia per affrontare questi momenti certamente non semplici. Presidenti, allenatori, dirigenti, giocatori mi hanno chiamato esprimendo a me e a tutti i miei collaboratori la loro vicinanza. Sono cose che fanno bene e che aiutano», racconta Peruzzo.
Non sono però mancate pure le critiche, prevedibili da un certo di punto di vista, da parte di alcuni genitori di giovani tesserati del San Luigi non coinvolte dalla vicenda: «Mi dicono che avrei dovuto avvisare anche loro di quanto accaduto. Lunedì ci sarà una riunione in cui incontreremo le famiglie. Mi auguro che riusciremo ad avere la loro piena comprensione quando comunicheremo le motivazioni, o meglio le direttive giunteci da parte delle autorità competenti, che ci hanno fatto propendere a rimanere in silenzio su questa triste vicenda».
Peruzzo ha poi voluto porre l’accento sulle possibili conseguenze a livello di immagine della società: «Abbiamo sempre lavorato al meglio, lo stiamo facendo tuttora e lo faremo anche in futuro. Quanto accaduto non andrà ad intaccare la nostra serietà, costruita con fatica negli anni e riconosciuta da tutti. Ringrazio tutti quelli che ci stanno sostenendo, compresa la Figc, ma nonostante tutto siamo sereni perché abbiamo la coscienza a posto». —
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