Il sogno carioca del ventunenne Mocinic

FIUME. Sta vivendo un sogno e con lui i suoi genitori, gli amici, i tifosi e il club d’appartenenza. Il ventunenne Ivan Mocinic, centrocampista del Rijeka, la squadra di Fiume che milita nel massimo campionato croato, è stato inserito dal selezionatore Niko Kovac nella lista dei 23 che rappresenteranno la Croazia ai Mondiali in Brasile. Per il giovane fiumano si tratta di un evento incredibile, neanche minimamente sperato fino a pochi mesi fa e che va a coronare una stagione coi fiocchi, sia personale, sia della sua compagine, seconda in Prima lega, vincitrice della coppa nazionale e partita dignitosissime nella fase a gironi di Europa league.
Faccia da ragazzo per bene, educato, “Mocio“, come lo chiamano tutti, è il classico giovane che tutte le mamme vorrebbero come genero. Non basta: il ventunenne ha frequentato la scuola elementare italiana Gelsi di Fiume, la mamma è bibliotecaria alla Scuola media superiore italiana, l'ex Liceo, mentre il padre Efrem è stato in passato talentuoso giocatore. Entrambi hanno radici istriane, il padre è originario di Pedena, la madre della vicina Gallignana. Proprio la mamma, Dolores Glavic, lesse in italiano a papa Giovanni Paolo II dei passi della Lettera ai Galati del Nuovo Testamento, nel corso della visita del pontefice a Fiume nel 2003.
È insomma espressione della lingua e della cultura italiana Ivan, che tra l’altro segue con attenzione pure le vicende della nostra serie A ed è tifosissimo dell’Inter. Ebbene il ventunenne fiumano sarà in Brasile in compagnia dei vari Modric, Mandžukic e Rakitic, con la sua nazionale che affronterà i padroni di casa, il Messico e il Camerun. Mocinic è il settimo fiumano che parteciperà ad una rassegna iridata: in questo senso, oltre ai vari Hrstic, Radakovic, Balaban e Šaric, vanno ricordati pure l'azzurro Mario Varglien e Gino Gardassanich, portiere della nazionale statunitense ai Mondiali del 1950. «Per me è stato un anno particolare – ha detto Mocinic – sono partito come riserva delle riserve, con i primi tre turni del campionato spedito in tribuna. Poi ci sono state le gare di qualificazione all’Europa league contro i tedeschi dello Stoccarda, in cui ho soddisfatto le aspettative del nostro allenatore Matjaž Kek e da lì è cominciata la mia scalata. La convocazione di Kovac ha premiato il mio lavoro». (a.m.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo








