Il successore di Picchione “apre” la Soprintendenza

Azzollini, insediato da sei mesi, punta sul web per rafforzare il dialogo con la città Soddisfazione per l’intesa con il Comune sui dehors. «Difficile? No, basta parlarsi»
Di Fabio Dorigo
Silvano Trieste 01/07/2013 Palazzo Economo
Silvano Trieste 01/07/2013 Palazzo Economo

«Migliorare il dialogo. Creare le condizioni per una apertura ai cittadini». È l'indirizzo che il soprintendente Corrado Azzollini vuole dare alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia giulia. Pugliese di Molfetta (Bari), di 53 anni, architetto, dopo esperienze in Emilia-Romagna e Toscana, Azzollini è in carica da sei mesi a Trieste, città che ha «scelto» e dove non farà - riforma permettendo - «la meteora». «Mi piacerebbe fare il bilancio di un anno. Ma non dipende da me» sorride. E arrivato lo scorso agosto e quella di ieri è stata la prima conferenza stampa convocata per presentare il nuovo sito web della Soprintendenza. A dire il vero il primo. «Un bel passo avanti rispetto a prima. Cioè nulla. Da zero a uno il miglioramento c’è», scherza il soprintendente di poche parole e dalla freddure pronta. Dalla sala piemontese di Palazzo Economo illustra il “new deal” della Soprintenza, a partire dal web, dopo i mesi bui di Anna Maria Picchione. E riuscito nell’impresa di far dimenticare chi l’ha preceduto in piazza Libertà. «La Picchione non si dimentica» commenta un funzionario in sala. «Si elabora» aggiunge una collega. Azzolini sorride per la prima volta alla fine della conferenza stampa. È riuscito, sedendosi al tavolo con i Comuni, a risolvere la querelle sui dehors. «Non è stato difficile. Basta parlarsi, L’importante è affrontare prima i problemi e non a cose fatte» spiega. Gli assessori triestini, Elena Marchigiani e Andrea Dapretto, ringraziano di cuore.

Dopo una prima fase di «ricucitura e riacquisizione» sia «all'interno dell'ufficio, che chiedeva stabilità», sia all' esterno, ora Azzollini avvia un nuovo periodo inprontato all’apertura e al dialogo: «Dobbiamo far comprendere con i giusti toni che l'attività di tutela è un compito specialistico. Non è argomento di una stretta cerchia ma bisogna arrivare fino al cittadino che usufruisce della città e spesso non ha, appunto, gli strumenti per comprendere il nostro punto di vista». Spesso la Soprintendenza è vista come un organo arroccato, polveroso, una sorta di “signor no”. «Dobbiamo lavorare su questo. Il Friuli Venezia Giulia - spiega il soprintendente - ha un patrimonio culturale di grandissima importanza, che richiede tutta la nostra attenzione per essere protetto e preservato per le generazioni future. Non cerchiamo un compromesso ma con il dialogo e il buon senso cerchiamo un confronto che possa portare a un accordo e giungere a una soluzione. Questo è alla base della tutela oggi».

Il nuovo sito web (www.sbeap.fvg.beniculturali.it) ha un duplice scopo: fornire «informazioni chiare e accessibili ai cittadini, enti e istituzioni che operano sul territorio in cui la Soprintendenza svolge l'azione di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico, paesaggistico e storico artistico» e fare da organo di «informazione della Soprintendenza verso l'esterno». I contenuti del sito sono stati approntati dagli uffici della Soprintendenza e riguardano indicazioni procedurali e modulistica da scaricare, bandi di gara e contratti stipulati. Il sito sarà poi arricchito da suggerimenti che arriveranno dagli utenti e di pagine e sezioni tra i quali, ad esempio, un archivio fotografico di tutto rispetto. «Sono oltre centomila le immagini disponibili che saranno messe sul sito» elenca Azzolini. Pure quelle di Miramare uscito da tempo dall’orbita della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia: il parco e il castello. ora nel polo museale regionale. attende di diventa un museo autonomo nazionale». «Il decreto del 23 gennaio è alla corte dei Conti. Non abbiamo contezza dei tempi. Siamo a bocce ferme» spiega Azzollini.

A breve, inoltre, saranno pubblicati i vincoli con georeferenze, così da capire in tempo reale se un edificio, un'area è sottoposta a vincolo o meno. «Non sarà facile ma è il nostro obiettivo» spiega Azzollini . Una scelta che farà la felicità dei notai. «Il sito - spiega il soprintendente - è la porta d’accesso che vogliamo tenere sempre aperta per i cittadini».

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