Il supporto dell’Agenzia delle dogane

Importante, per non dire decisivo, nello sviluppo delle indagini è stato il supporto dell’Agenzia delle Dogane di Gorizia. Grazie alla collaborazione di quest’ultimo ente, infatti, si è potuto ricostruire l’intero tragitto compiuto dal container “incriminato”. Ciò è stato possibile perché sui maxi-contenitori sono presenti dei numeri e dei codici che permettono, in qualsiasi momento, di tracciarli: di sapere cioé dove sono.
Ed è così che si è potuto scoprire che il 24 febbraio (vale a dire ieri) il container si sarebbe dovuto imbarcare a Genova, destinazione Camerun.
Altrettando fondamentale è stata l’azione dei carabinieri di Lucinico che sono stati lesti a prendere nota dei numeri e dei codici che contraddistinguono il container quando questo era “parcheggiato” all’interno del capannone a Lucinico.
Proprio per evidenziare l’importanza della collaborazione che si è instaurata fra Carabinieri e Agenzia delle entrate, era presente ieri in conferenza stampa anche un funzionario di quest’ultimo ente.
A quel punto, l’indagine si è messa in discesa. Nella mattinata di martedì, i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Gorizia e della stazione Cc di Lucinico hanno dato esecuzione a 2 decreti di perquisizione locale e sequestro nei confronti di due soggetti, entrambi residenti in Lucinico, uno dei due originario del Camerun. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale isontino dal sostituto procuratore Valentina Bossi.
(fra.fa.)
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