«Il Tartini è ambito Spiace non accogliere tutti i giovani»

Il più grande rimpianto del direttore del “Tartini”: non poter iscrivere al Consevatorio tutti i 200 ragazzi che hanno superato, nei giorni scorsi, il test di ammissione. Massimo Parovel lo dice chiaramente: «Speriamo di accontentare tutti, è solo una questione di spazio. I ragazzi hanno dimostrato un grande interesse per la musica, come studio non come hobby».
Parovel, da anni direttore del “Tartini” e docente di Teoria dell’armonia e analisi, conosce a puntino i problemi del Conservatorio e dei conservatori.
A proposito di spazi com’è oggi la situazione?
Sono praticamente finiti i lavori della sala concerti che verrà aperta al pubblico. L’inaugurazione entro quest’anno e coinciderà con i festeggiamenti per i 110 anni del Conservatorio. La sala è stata rinnovata completamente e dotata di attrezzature modernissime audio-video, una cabina di regia e la possibilità di fare registrazioni. Questo grazie ai contributi della Provincia.
Altri interventi?
Abbiamo già disponibile un finanziamento arrivato dalla Regione, partiranno presto perciò i lavori di insonorizzazione e di aerazione di tutte le aule del Tartini.
E il progetto che riguarda la biblioteca?
La biblioteca troverà posto al piano terra, già libero dai negozi. Il progetto è nelle mani del Comune. Penso, e mi auguro, che i tempi di realizzazione possano essere brevi. Anche perché la nostra biblioteca che è a disposizione di tutti, e questo pochi lo sanno, contiene 36mila volumi di musica più un numero considerevole di riviste. Un vero e proprio patrimonio musicale.
L’allargamento del Conservatorio è perciò la questione più urgente?
Dobbiamo trovare una soluzione. Il “Tartini” è un istituto riconosciuto a livello universitario; questo comporta più corsi, più dipartimenti, più adeguamenti amministrativi. E soprattutto l’individuazione di locali dove gli studenti possano studiare ed esercitarsi.
Vede possibilità concrete nel prossimo futuro?
Ne stiamo discutendo con Comune e Provincia, siamo alla ricerca di soluzioni possibili. E per la verità sono stati individuati degli immobili che potrebbero andare bene, sempre naturalmente che non siano lontani dall’istituto. Staremo a vedere. Speriamo anche che dalla Regione arrivi qualcosa. Dopo l’intervento per il “Tomadini” di Udine spetterebbe a noi come Università...
Il “Tartini” continua a crescere e a farsi conoscere nel mondo.
Abbiamo un interesse crescente da parte delle famiglie e dei giovani. Gli iscritti sono 650. Nelle settimane scorse abbiano ricevuto 300 nuove domande. Con i test di ammissione sono risultati idonei 200 ragazzi che purtroppo non riusciremo ad accontentare tutti.
Come è strutturata la didattica?
Abbiamo 86 corsi di studio e 27 percorsi di più livelli che riguardano i corsi preaccademici, il triennio superiore di primo livello e il biennio specialistico di secondo livello. In più il corso di formazione per docenti, la preparazione cioè dei professori che poi dovranno insegnare musica a scuola. Siamo il primo conservatorio del Triveneto per iscritti, diplomati e stranieri. Abbiamo 60 accordi bilaterali con le accademie di musica europee. E questo significa mobilità di studenti, esperienza e collaborazione.
E tutto questo con quali risorse?
Non siamo ancora come certe scuole che non hanno i soldi per la carta igienica, ma non siamo neppure nelle condizioni di esultare. Negli ultimi anni il ministero ha tagliato sempre di più i fondi. Riceviamo dalla Regione e dai contributi dagli studenti. Ma le esigenze sono sempre tante, troppe.
E il rapporto con la città?
Ottimo, curiamo molto i rapporti con il territorio. Il 2 ottobre inizieranno i “Mercoledì del Conservatorio”, un ciclo di 19 appuntamenti musicali che si concluderanno il 5 febbraio. Ogni anno un successo, con la sala sempre piena. Contiamo poi di portare i nostri studenti e i docenti nelle scuole cittadine. Lo abbiamo già fatto ad esempio con il Circolo ufficiali dove si sono svolti alcuni concerti. E siamo vicini a un accordo con la sede Rai di Trieste .
Prossimo appuntamento internazionale?
A metà febbraio del prossimo anno: al “Tartini” ospiteremo il Meeting europeo dei docenti di musica jazz e pop con concerti e manifestazioni. Un’assegnazione che fa molto onore al nostro Conservatorio e a tutta la città.
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