IL TELEFONINO IN SIMBIOSI CON TUTTI NOI

Proiettando immagini e app, potrà anche trasformare un tavolo da cucina in pianoforte
Di Stefano Bartoli
02 Jul 2013, Seoul, South Korea --- Girl using smartphone and city, double exposure. --- Image by © Jasper James/Corbis
02 Jul 2013, Seoul, South Korea --- Girl using smartphone and city, double exposure. --- Image by © Jasper James/Corbis

di STEFANO BARTOLI

Un pezzo di futuro ce l’abbiamo già in tasca. Magari è l’iPhone che funziona in perenne collegamento con l’Apple Watch sorvegliando di fatto ogni aspetto della nostra esistenza, dal luogo in cui ci si trova in un determinato momento fino allo stile di vita che si conduce durante la giornata, non risparmiando consigli neanche sul momento in cui è il caso di alzarci dalla sedia o di staccarsi per qualche minuto dalla tastiera. O forse sono quei modelli (li ha realizzati una nuova azienda californiana) che hanno il loro proiettorino incorporato per rilanciare sul muro più vicino immagini perfino in tre dimensioni, senza dimenticare quel cuore a forma di chip sempre più potente che rischia di far saltare la stessa legge di Moore, ovvero la regola per cui le prestazioni dei processori e il relativo numero di transistor raddoppiano mediamente ogni diciotto mesi.

Anche se la linea è lenta... Insomma, la connettività in Italia è quella che è (la velocità media è di 6,1 Mbps, cosa che ci fa piazzare al posto numero 44 nella classifica mondiale), ma gli smartphone crescono esponenzialmente mandando a gambe all’aria ogni previsione sulla loro diffusione e anche su un’evoluzione che procede in base ala gradimento degli utenti: se una determinata funzione piace si va avanti e, anzi, viene copiata un po’ da tutti i competitor che si fronteggiano sul mercato. In caso contrario si spazza via.

Nati come derivazione diretta dei classici cellulari, di cui accoppiavano le funzionalità di comunicazione a quelle di un computer palmare, si sono via via arricchiti di moltissime funzionalità multimediali, diventando cioè in grado di riprodurre musica, scattare foto o riprodurre video.

Il tutto operando attraverso touchscreen ad alta risoluzione e browser per il web in grado di caricare sia normali pagine, sia siti appositamente creati per i dispositivi mobili, oltre alla caratteristica più nota e cioè quella di installare App scaricate dai rispettivi market di vendita, ad esempio Apple Store o Android Market.

Sim, un ricordo. Comunque, il mondo della telefonia mobile potrebbe mutare drasticamente nel giro di pochi anni con una sorta di ritorno alle origini della telefonia mobile, cioè a quando le Sim card (quelle che portano con sé il numero di telefono) non esistevano neanche. In sostanza, a partire a partire dal 2016 potremmo già assistere all’inizio di quella che sarà una vera e propria rivoluzione: Apple e Samsung, due colossi che hanno saputo imporsi come nessun altro in questo campo, sarebbero infatti al lavoro per far scomparire appunto le Sim card dai nostri smartphone, con l’obiettivo finale di realizzare dei dispositivi dotati di una e-Sim, ovvero una Sim universale con cui gli utenti potranno passare da un operatore all’altro senza grossi problemi, seguendo quindi le tariffe e e le promozioni più convenienti.

Secondo quanto si prevede, si tratterà ancora di una “schedina”, ma soltanto di tipo software e integrata direttamente nel telefono, che pertanto permetterà all’utente di cambiare appunto gestore e relativa tariffa tramite alcuni semplici passaggi mostrati direttamente sul display del device, senza aver bisogno di acquistare ogni volta una nuova card. Tra l’altro, alcuni importanti compagnie di vari paesi come AT&T, Telefonica, Vodafone, H3G e Orange sarebbero già all’opera per supportare questa nuova realizzazione.

Proietto dappertutto. Un proiettore integrato “focus free”, uno smartphone cioè in grado di proiettare immagini e video su qualsiasi superficie e persino creare una schermo “touch” di fronte a sé. In un modello sperimentale realizzato dalla Lenovo, la parte inferiore del device è infatti ruotabile: se rivolta verso l’esterno proietta l’immagine sul muro di fronte a sé, mentre se girata all’interno entra in “surface mode” e trasforma un tavolo in quello che si vuole, magari un pianoforte, un videogioco oppure una tastiera virtuale tramite cui interagire con il dispositivo stesso.

Smart Objects. Secondo la società di analisi Gartner, dopo le timide apparizioni degli ultimi anni, dal 2020 c’è da aspettarsi l’arrivo sul mercato di centinaia di smart objects, accessori legati a quello che una volta era il telefonino. Inclusi bulbi d’illuminazione a led, giocattoli, droni volanti e semplicemente in grado di muoversi sulle superfici, applicativi domestici, attrezzature sportive, dispositivi medici e molto altro ancora.

Sempre in base alle previsione della Gartner, molti di questi “oggetti intelligenti” comunicheranno attraverso una App sia con uno smartphone sia con un tablet. Queste ultime esplicheranno sempre più funzionalità: dal telecomando all’analisi e visualizzazione di informazioni, dall’interfacciarsi coi social al monitoraggio di tutto ciò che è in grado di inviare tweet o post, dal pagamento di servizi in abbonamento all’ordinazione della spesa di tutti i giorni, fino all’aggiornamento del sistema interno.

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