Il testimone di Ferrante al figlio Paco e a di Pretoro

Il mondo che ruota attorno ad Esof, dagli organizzatori dell’evento fino al centro congressi, deve fare i conti con un’assenza pesante. È quella dell’ingegner Pierpaolo Ferrante, prematuramente scomparso nei mesi scorsi. In sostanza l’uomo che per primo ha avuto l’idea, assieme alla moglie e presidente di Ogs Cristina Pedicchio, di portare Esof a Trieste. E che dal punto di vista organizzativo e progettuale aveva impegnato tutto sé stesso per l’evento.
La morte di Ferrante ha imposto a diverse realtà di trovare figure che almeno in parte potessero colmare il vuoto venutosi a creare.
Ferrante aveva un ruolo importante nel coordinamento dei lavori in vista di Esof 2020. A questo scopo la ciurma dell’evento imbarcherà ora l’architetto Tazio di Pretoro, come confermano i collaboratori del champion di Esof Stefano Fantoni.
Quanto al Trieste convention center, spiega il presidente Diego Bravar: «Quando Pierpaolo è scomparso tutti noi abbiamo capito che avremmo dovuto fare la nostra parte per superare un evento così traumatico. Lui è stato il primo ad avere l’idea di portare Esof a Trieste, e quando il professor Fantoni ha suggerito a Confindustria di organizzarsi per fare un centro congressi stabile in Porto vecchio, è stato ancora Ferrante a proporsi da subito per la progettazione». Sostituirlo, quindi, è un’impresa ardua: «Ancora con Pierpaolo ci eravamo affidati all’ingegner Tommaso Tassi per la sorveglianza complessiva, e questo ha aiutato. Ora poi Paco Ferrante, che lavorava fianco a fianco con il padre al progetto, ha preso in mano la parte di direzione e coordinamento». —
G.TOM.
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