Il tram si risveglia, ma solo per un test. E un furgone in divieto lo tiene in scacco

Scenari da amarcord tra piazza Oberdan e la base di via Commerciale per le prime prove sulle trenovia. Con tanto di imprevisto
Il tram di Opicina durante il test (Lasorte)
Il tram di Opicina durante il test (Lasorte)

Collaudo sfortunato per il tram: bloccato per mezz'ora da un furgone in divieto


Lo storico fischio che preannuncia il suo arrivo, il rumore del rotolare delle ruote sull’acciaio delle rotaie, le scintille provocate dallo sfregamento del pantografo sulla linea elettrica. Situazioni che una volta rappresentavano la quotidianità per i triestini, abituati da più di cent’anni alla presenza del tram di Opicina tra piazza Oberdan e il borgo carsico, ma che sono divenuti un ricordo da tre anni a questa parte, da quando cioè la trenovia ha smesso di funzionare dopo lo scontro frontale tra due vetture.



Ieri, però, per gli automobilisti e i residenti attorno a via Martiri della Libertà c’è stato il tanto atteso ritorno al passato. O al futuro, se vogliamo, in quanto, secondo quanto stabilito dal cronoprogramma stilato da Comune e Regione, il tanto sfortunato “tram de Opcina” dovrebbe tornare a essere operativo entro l’estate. Tanti i visi curiosi e anche qualche punta di commozione, ieri mattina, quando attorno alle 11 sono iniziati i test nella parte meridionale della linea, fra piazza Casali e piazza Oberdan. Come gli avventori del bar Kenia all’angolo fra le vie Udine e Martiri della Libertà, ad esempio, usciti con il caffè in mano per assistere alla prima uscita dopo più di tre anni della storica vettura biancoblù. Nonostante tre giorni di avvisi continui diramati dal Comune e dalla stessa Trieste Trasporti, oltre che attraverso la stampa e i social, che avvertivano dell’inizio delle operazioni di percorribilità nel tratto interessato dai test, la prima discesa del tram verso piazza Oberdan non è andata a buon fine. La causa? Un furgone parcheggiato nella corsia a esso riservata che gli ha sbarrato la strada.

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Non è bastato il passaparola dei presenti per ricercare il proprietario del mezzo. “Epur iera scrito ovunque che ogi el se moveva, ma come se fa?”, si sentiva ripetere in zona. Dopo un quarto d’ora di vane ricerche è stata chiamata una macchina della Polizia locale, la quale ha provveduto a comminare al proprietario del mezzo la contravvenzione e, contemporaneamente, a chiedere l’intervento del carro attrezzi per la rimozione del furgone. Dopo 30 minuti di attesa il tram ha potuto così riprendere il transito, per la felicità dei presenti che hanno ripreso a immortalare la scena con l’aiuto degli smartphone.

Scene che si sono ripetute fino a metà pomeriggio quando, una volta terminati i test, il tram ha fatto ritorno nella sua posizione di partenza, alla base cioè del tratto di cremagliera di via Commerciale. Le prove di ieri hanno riguardato la linea area e sono state finalizzate a verificare la correttezza dei valori presenti su tutta la linea elettrica di alta tensione. I test, infatti, anche se hanno comportato la presenza “fisica” del tram solamente nella parte inferiore del tragitto, sono serviti ai tecnici della Trieste Trasporti per verificare se su tutta la linea siano presenti dispersioni di corrente, in modo da apporvi successivamente gli eventuali correttivi in vista del ritorno in servizio della storica linea 2.

Il saliscendi del tram, sempre nel tratto compreso tra piazza Dalmazia e piazza Casali, proseguirà fino a martedì. Nel frattempo continuerà a vigere il divieto di sosta nella corsia preferenziale, trasformatasi negli ultimi tre anni in parcheggio selvaggio. Pertanto, se altre autovetture si troveranno nuovamente parcheggiate lungo la corsia riservata al tram, la Polizia locale procederà alla loro rimozione forzata, come accaduto ieri mattina al furgone incriminato.—


 

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