Il trasloco di Casa Verde approda a Palazzo

Mozione per fare luce sui mancati lavori nell’immobile a Servola che ospitava la Rsa ora al Sanatorio
Silvano Trieste 01/08/2015 Servola, residenza per anziani, La casa Verde
Silvano Trieste 01/08/2015 Servola, residenza per anziani, La casa Verde

La vicenda Casa Verde si arricchisce di un nuovo capitolo. Glauco Rigo, il proprietario dell'immobile di Servola che ha ospitato fino ad agosto la struttura, è stato “invitato” dal vecchio e dal nuovo gestore di quest'ultima, rispettivamente la cooperativa Universiis e il Sanatorio Triestino, a riprendersi oggi le chiavi del suo edificio. Non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che il trasferimento della struttura con i suoi ospiti da Servola a via Rossetti, avvenuto nell’agosto scorso per effetto di un decreto regionale urgente emesso a luglio scorso, dovrebbe essere temporaneo e soprattutto mirato al solo fine di consentire l'esecuzione dei lavori urgenti nella sede di Servola entro giugno 2017. «Perché - si chiede Rigo - devo riprendermi le chiavi, se la mia proprietà dovrebbe comunque ritornare a essere operativa con gli stessi inquilini di prima?».

A ciò si aggiunge il fatto che il Sanatorio, stando a quanto riferisce il proprietario dell'immobile di Casa Verde, non ha ancora comunicato (come invece è scritto sul decreto), alla Direzione centrale Salute della Regione «le modalità e i termini di esecuzione dei lavori», che lui stesso, quale detentore dell'accreditamento provvisorio della Rsa, è obbligato a eseguire.

Intanto, mentre si attendono tra ottobre e dicembre le udienze di alcuni contenziosi a diversi livelli tra Universiis, Sanatorio, Regione e Casa Verde, i consiglieri comunali Tiziana Cimolino (Pd), Roberto Decarli (Trieste Cambia), Mario Reali (Trieste Adesso) e Alessia Rosolen (Un'altra Trieste) hanno constatato il mancato avviamento fino a oggi dei lavori a Servola e hanno presentato una mozione. In questo documento hanno rilevato che il «trasferimento improvviso degli ospiti di Casa Verde al Sanatorio è difficilmente motivabile», poiché la struttura di Servola è «risultata idonea all'attività di Rsa, salvo la necessità di provvedere ad alcuni adeguamenti necessari in relazione ai vigenti standard, secondo un calendario di interventi già programmato dalla Regione».

Ciò che più tengono a sottolineare i consiglieri è la privazione in questo momento di una Rsa nel Distretto 3, servizio destinato alle fasce più deboli della popolazione, che impedisce a una parte importante del territorio di essere accolti «in una struttura vicina alla proprio abitazione, famiglia e luoghi di vita». Infatti non bisogna dimenticare che tali strutture, nate dopo l'avvio sperimentale nel '97 di Casa Verde, sono state collocate in posizione strategica rispetto alla configurazione della città. Ecco dunque che viene richiesto al sindaco e agli assessori competenti di «verificare la situazione attuale per mantenere i servizi sociosanitari legati capillarmente ai territori» e di attivarsi presso la Regione per ottenere motivazione «dell'ingiustificato e poco trasparente trasferimento dei pazienti».

(b.m.)

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