Il tribunale della Fidal assolve Carini per la mezza maratona: "Non ci fu razzismo"

TRIESTE Assolto «perché il fatto non sussiste». Il caso, lo scorso maggio, aveva acceso le polemiche calamitando anche l’attenzione della stampa internazionale, dal New York Times al The Guardian fino al sito News.Cina. La scelta di non invitare al Trieste Running Festival gli atleti africani, nonostante la successiva marcia indietro, aveva fatto discutere tutto il mondo, attirando accuse di razzismo su Trieste e la sua mezza maratona.
Tutto era nato dalle dichiarazioni dell’organizzatore e presidente di Apd Miramar Fabio Carini, che presentando l’evento aveva annunciato che non ci sarebbero stati gli atleti africani perché «spesso vittime di manager senza scrupoli». «Solo una provocazione – aveva spiegato poi lo stesso Carini –. Inviteremo anche atleti africani, lavorando con quei procuratori che siano in grado di garantire un comportamento trasparente».
Ora è arrivata la riabilitazione ufficiale da parte della giustizia sportiva. Il tribunale della Federazione atletica leggera (Fidal) ha assolto Carini «perché il fatto non sussiste».
Il triestino è seguito dall'avvocato Matteo Annunziata del Foro di Roma. Le accuse erano di «aver fatto passare il messaggio, contrario ai valori di Fidal e Coni, di una esclusione dovuta a motivi razziali» e «di avere omesso di comunicare alla Procura federale quanto di sua conoscenza in merito allo sfruttamento di atleti di origine africana».
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