Il triestino Cuperlo si candida alla segreteria del Pd. Sarà corsa a quattro

TRIESTE. Si candida anche Gianni Cuperlo e si amplia la corsa per la segreteria del Pd, pareggiando il conto tra uomini e donne con una quaterna che vede, oltre al nuovo arrivato, la presenza di Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli.
«Ci ho riflettuto, so benissimo che ci sono due candidature favorite, ma è un congresso talmente importante che nella prima fase, quella dove a votare saranno gli iscritti, chi ha delle idee sul dopo credo abbia persino il dovere di esporle e discuterle», annuncia il deputato, che già nel 2013 sfidò Renzi alle primarie.
Da qualche giorno si attendeva una sua decisione. Paola De Micheli aveva detto: «se Cuperlo mi sostenesse e facessimo questo percorso insieme sarei la donna più felice del mondo».

E dopo aver «molto Riflettuto», il politico triestino ha scelto. In gioco c'è l'esistenza del partito: «Se la regia fosse di Spielberg il titolo sarebbe “Salvate il soldato Pd”», dice, spiegando di temere «l'incubo di una deriva greca come per il Pasok o francese con la tradizione socialista precipitata nell'irrilevanza».
«Da una crisi tanto profonda e che non riguarda solo le ultime elezioni o sondaggi allarmanti, ma la nostra reputazione nel rapporto col paese, si esce solo col coraggio di una discussione sincera e aspra se necessaria. Ma che affronti la radice dei nostri limiti e indichi la via per superarli».
Intanto, dall'attuale segreteria dem si rilancia sulla costituente, che entra nel vivo e - si rimarca- «deve essere rafforzata e non ridotta».
Il «momento complicato» è ben presente anche negli interventi di Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna. «Dobbiamo mettere insieme culture riformiste e progressiste differenti e tornare ad essere il baricentro del centrosinistra, anche perché quando si faranno le alleanze bisognerà farlo da una posizione di forza. Se qualcuno vuole diventare una fotocopia dei 5 Stelle o di altro, la gente sceglierà l'originale», ha aggiunto
parlando a Rainews24, confermando che la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno sarà «una delle figure che lo affiancherà in questa sfida» .

Bonaccini ribadisce che ormai è impossibile anticipare il congresso. «Ma per il futuro serviranno tempi più rapidi», ha detto. Auspicando un partito «plurale» e continuando a mettere in guardia dalle correnti, «diventate elementi di divisione».
Bonaccini ha lanciato alcune proposte per salvaguardare la sanità pubblica, rilanciando tra l'altro l'idea di abolire il numero chiuso a Medicina.
Di pluralismo ha parlato anche l'altra candidata, Elly Schlein, alla Stampa: «Il pluralismo del partito sarà salvaguardato», ha detto. E poi: «Se non vogliamo fare una discussione tutta ombelicale, deve intrecciare i temi del governo e dell'opposizione. Dobbiamo occuparci di disuguaglianze, che Meloni non vede». Tema indicato come prioritario dalle prime 6.000 risposte arrivate al Nazareno attraverso la “Bussola”, lo strumento di consultazione in vista del congresso: «La maggioranza assoluta ritiene che la missione del nuovo Pd debba essere la lotta alle disuguaglianze e la promozione di una transizione ecologica socialmente giusta».
Solo il 9%, invece, ritiene «che il ruolo del leader sia il fattore determinante della vita e dell'esistenza del partito».
 

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