Il triestino Nerone campione europeo fra i “cani corso”

È triestino il giovane campione europeo 2014 nella categoria “cane corso italiano” gruppo guardia e difesa. Si chiama Nerone, ha 13 mesi, pesa 60 chili e adora la pasta col pollo. È stato incoronato...

È triestino il giovane campione europeo 2014 nella categoria “cane corso italiano” gruppo guardia e difesa. Si chiama Nerone, ha 13 mesi, pesa 60 chili e adora la pasta col pollo. È stato incoronato all’esposizione canina europea svoltasi di recente a Brno, unico cane italiano ad aggiudicarsi il titolo all’interno della propria categoria, sbaragliando la concorrenza di oltre 50 cani, anche più grandi. «Il suo vero nome sarebbe Banjo dei Feaci, ma - rivela il padrone, Massimiliano Davoli - non mi piaceva e volevo dargli un nome italiano, come la razza. Essendo tutto nero, anche occhi e unghie, l’ho chiamato Nerone. Sono orgogliosissimo di lui: prima ha vinto tra i maschi laureandosi già campione, quindi si è imposto nello spareggio con la miglior femmina e infine al “best show”, in passerella davanti alla giuria». «Avevo già preso parte a dei concorsi per gioco con altri cani, ma mai a questo livello. Nerone invece ha vinto il titolo alla sua prima partecipazione. Siamo come piovuti dal cielo in un ambiente in cui si conoscono tutti». A colpire i giudici è stata la sua maestosità: «Ha un che di antico, appartiene a una razza con più di 2000 anni di storia e li trasmette tutti. L’ho comperato in Calabria. Era destinato a rimanere in allevamento, ma dopo una settimana di avance, il titolare ha ceduto, a patto che lo portassi a Brno». Nerone è anche un campione di bontà. «Viaggiava sui sedili posteriori e ci siamo quasi dimenticati di averlo. È abbastanza timido, tanto che l’ho convinto a gareggiare con dei wurstel di pollo. Mangerebbe sempre, ma deve stare in linea. E gli piace molto dormire: si mette sul divano e russa. A Brno, dividevamo la stanza e non riuscivo a chiudere occhio. Nonostante la stazza dimostra che se un cane viene allevato con amore, passione e consapevolezza delle caratteristiche della razza non è pericoloso». (g.t.)

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