Il veliero da Guinness prende il mare ma è lite con l’armatore

Per ora resta di proprietà del cantiere Brodosplit di Spalato Contratto rescisso dal committente fra accuse incrociate

SPALATO. Viene definito un gioiello della cantieristica navale il veliero Flying Clipper, che finirà nel Guinness dei primati per essere il più lungo al mondo con i suoi 162 metri. Costruita dal cantiere Brodosplit, l’imbarcazione ha intrapreso il suo viaggio inaugurale per le isole di Brazza, Lesina e Lissa conn a bordo, fra gli altri, decine di giornalisti stranieri. Al contempo però il veliero è al centro di un contenzioso con il committente, la compagnia Star Clippers, che di recente ha rescisso il contratto per l’imbarcazione la cui costruzione era partita alla fine del 2015 e si sarebbe dovuta concludere - secondo le informazioni apprese allora - entro il 2017.

Il Flying Clipper, largo 18,5 metri, dispone di 150 cabine per poter ospitare un totale di 300 passeggeri, e di 74 cabine per i 150 membri d’equipaggio. È stato concepito per essere un hotel galleggiante di lusso, con soluzioni tecnologiche sotto l’aspetto dei velieri d’epoca: dispone di una biblioteca e di alcuni saloni, e ancora di tre bar e di altrettante piscine. Pur essendo stato progettato per navigare a vela, lo scafo dispone di due motori elettrici autonomi che tra l’altro alimentano l’impianto elettrico: il maggiore ha la potenza di 2.500 kilowatt/ora, il più piccolo di 1.700 kw/h, alimentati da un generatore che consuma all’incirca due tonnellate di gasolio all’ora. Grazie al serbatoio di 800 tonnellate, può navigare per 400 ore di seguito. È il primo veliero al mondo con il sistema “Safe return to port” in linea con gli standard sulla sicurezza della Guardia costiera americana. Il veliero è stato progettato per solcare tutti i mari del mondo, anche quelli ghiacciati dell’Artico e dell’Antartico. La velocità con la trazione a vela è di 16 nodi con punte di 20 nodi in condizioni meteo particolarmente favorevoli.

Come si diceva, però, il veliero è al centro di un contenzioso. Di recente infatti fra Brodosplit e il committente Mikaell Krafft, proprietario della compagnia Star Clippers, è stato rescisso il contratto di 70 milioni di euro relativo alla costruzione, con accuse reciproche tra le parti di mancato rispetto dell’intesa. Il committente ha additato il cantiere spalatino per non avere rispettato i termini contrattuali di consegna del veliero sottolineando i forti ritardi; l’accusa inversa è di non aver fatto fronte agli impegni assunti per l’ultimazione dell’unità. Al momento dunque il veliero appartiene alla Brodosplit, che l’ha costruito con un credito bancario, e naviga battendo bandiera maltese. E per il contenzioso tra le parti si profila l’arbitrato, anche se - secondo notizie ufficiose - sarebbe in atto un avvicinamento che renderebbe possibile il raggiungimento di un compromesso. —

P.R.

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