«Il vero ostacolo? La burocrazia E anche essere donna non aiuta»

La testimonianza di una ragazza di 22 anni impegnata nel turismo  «Gli inizi sono duri ma che soddisfazione poi veder crescere l’attività»  

l’intervista

Il boom turistico registrato negli ultimi anni a Trieste (ora messo a dura prova dall’emergenza coronavirus) ha convinto molti giovani, spesso supportati dalle famiglie, ad aprire nuove attività nei settori legati alla ricezione turistico-alberghiera e alla ristorazione. Si contano molti giovani imprenditori tra i conduttori di case vacanze, affittacamere e bed & breakfast ma anche di strutture più articolate come può essere quella di un residence. È il caso di Anna Calcara, 22 anni e già da 3 alla guida della società che gestisce il Calcara Family Aparthotel di piazza Goldoni. Una struttura da 18 appartamenti.

Quali sono state le difficoltà con le quali si è dovuta confrontare?

«La parte più complessa da affrontare soprattutto all’inizio, quando non avevo alcuna esperienza, è stata quella burocratica. Ho avuto la fortuna di avere accanto i miei genitori che mi hanno supportata e accompagnata in questa avventura professionale: mi hanno insegnato tutto, e ancora oggi se ho delle insicurezze mi aiutano.

Dopo i primi tre anni di esperienza, si sente più sicura dal punto di vista imprenditoriale?

Questi tre anni mi hanno fatto capire che è proprio questo il lavoro che voglio fare nella mia vita. Ovviamente più si sviluppa e cresce la mia impresa, più il mercato diventa competitivo, più crescono le responsabilità. E ora che ho acquisito un po’ di esperienza e riesco ad organizzare meglio il mio lavoro e di conseguenza il mio tempo, ho deciso di riprendere ad investire sulla mia formazione proprio per crescere ulteriormente anche dal punto di vista professionale, iscrivendomi all’Università a Gestione di Impresa nel settore immobiliare.

Quale è stata finora la più grande soddisfazione?

Veder crescere la struttura di pari passo con l’aumento del numero di turisti in città.

Per una giovane donna è più difficile fare impresa?

Sì, noi ragazze dobbiamo faticare un po’ di più. Inizialmente anche i clienti ci prendono meno sul serio. Nel mio caso tendevano a scambiarmi per una dipendente e, talvolta, assumevano atteggiamenti maleducati che cambiavano, però, quando scoprivano che, in realtà, ero titolare dell’impresa.

Che consigli si sente di dare ai suoi coetanei che intendono intraprendere la sua strada?

Consiglio di investire sulla formazione, e poi tanta determinazione e pazienza perché i risultati si vedono con il passare del tempo e gli inizi possono essere faticosi. —

L.T.

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