Il viale della Spianata diventa Max Fabiani

GRADISCA D’ISONZO. La città di Gradisca rende omaggio al grande architetto e urbanista Max Fabiani. La municipalità della Fortezza ha infatti deciso di dedicargli il viale centrale della Spianata. Un provvedimento già preso da tempo, ma che sabato 14 aprile alle 18 diverrà davvero ufficiale con l’inaugurazione delle targhe dedicate a Max Fabiani. A seguire, nella Sala del Consiglio di Palazzo Torriani, avrà luogo una presentazione della figura e delle opere di Max Fabiani a cura dell’architetto Paolo Bressan. Maximilian Fabiani, più noto come Maks o Max Fabiani, dodicesimo di quattordici figli, nacque a Cobidil, piccola località nei pressi di San Daniele del Carso e fu educato in un ambiente perfettamente trilingue: oltre all’italiano, usato in famiglia, apprese e padroneggiò perfettamente anche lo sloveno e il tedesco, lingue d’uso prevalente nel suo ambito sociale e negli studi. Completò gli studi alla Bauschule e al politecnico Technische Hochschule di Vienna, dove studiò architettura tra il 1883 e il 1884. Dopo la laurea (1892), ottenne una borsa di studio che gli diede la possibilità di visitare l’Asia Minore e l’intera Europa tra il 1892 e il 1894. Tornato in Austria, collaborò presso lo studio di Otto Wagner. Progettò alcune opere importanti a Vienna (come l’Urania e casa Artaria, con le due statue di Alfonso Canciani) e a Trieste (il Narodni dom). Dopo il terremoto di Lubiana del 1895, Fabiani progettò alcune delle più importanti opere nella ricostruzione della città (Casa Krisper, Casa Kleinmaier); fu anche autore del piano regolatore che sancì i tratti più significativi dello sviluppo urbanistico di Lubiana fino al primo dopoguerra. Con la sesta battaglia dell’Isonzo, il 9 agosto del 1916 Gorizia è finalmente conquistata dalle truppe italiane, ridotta però a un cumulo di macerie. Ma la città rimane italiana per poco, fino al 24 ottobre dell’anno dopo quando, con la 12a battaglia dell’Isonzo avviene la disfatta di Caporetto. Torna così l’Amministrazione asburgica, che subito avvia la ricostruzione con l’istituzione del Wiederaufbau, Ufficio Ricostruzione di Gorizia e Gradisca, alla direzione del quale viene posto proprio Max Fabiani. Con l’Armistizio di villa Giusti e la fine della guerra, nel 1919 la città è definitivamente annessa al Regno d’Italia, L’Upra, l’Ufficio Provinciale Ricostruzioni Architettura diretto dal Fabiani, si trova così ad affrontare una immane opera di ripristino di un territorio devastato, alla quale fa fronte anche con progetti di riorganizzazione urbana per i vari abitati diruti di Gorizia e dintorni, quali Fogliano, Mariano, Sant’Andrea, Gradisca, Vertoiba, Salcano, Merna, Lucinico, nonché recuperando edifici, palazzi e chiese. (l. m.)
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