Il Wwf si appella a Kukanja: «Troppo cemento a Duino»

Gli ambientalisti chiedono alla nuova giunta una variante generale al Piano regolatore L’ex sindaco Ret replica: «Noi volevamo dare case a prezzi ragionevoli ai nostri giovani»
Di Tiziana Carpinelli
Lasorte Trieste 28/05/12 - Duino Aurisina, Nuovo Consiglio Comunale
Lasorte Trieste 28/05/12 - Duino Aurisina, Nuovo Consiglio Comunale

DUINO AURISINA. Tutto da rifare. A Duino Aurisina, per il Wwwf, è il momento di “avviare rapidamente l’iter di una nuova variante generale, rispettosa dei valori ambientali del territorio che consenta di cancellare anche i piani particolareggiati già approvati e, a maggior ragione, quelli solo adottati”. Gli ambientalisti apprezzano “il segnale di discontinuità”, emerso dalle dichiarazioni del sindaco Vladimir Kukanja, “rispetto alla scellerata gestione del territorio della precedente amministrazione”. E in particolare la volontà di utilizzare le osservazioni dei cittadini per modificare le varianti al Prgc, adottate dal Consiglio durante il mandato Ret, ma non approvate. Operazione, questa, ricondotta però dall'ex primo cittadino al “senso di responsabilità”, ribadendo altresì come non sia possibile negare i diritti acquisiti dai proprietari delle aree.

Il riferimento va alla recente querelle sul piano particolareggiato di iniziativa privata che prevede a Duino la realizzazione di un complesso edilizio tra le “case verdi” e l’ex “Mobili Arcobaleno". Il Wwf torna alla carica chiedendo “sostanziali modifiche alla variante 27”, così come da osservazioni già formulate, trovando “incredibili” le motivazioni dettate dalle richieste di nuova edificazione residenziale scartate dalla variante 24/25. Ciò a fronte invece di un “patrimonio abitativo sottoutilizzato” e anzi “dimensionando la variante per 10.257 residenti teorici, laddove i residenti effettivi erano 8.717 nel 2010, contro gli 8.781 del 2002”.

Dunque un trend demografico in diminuzione, che “smentisce clamorosamente la relazione della variante 27”. «Da ciò – conclude il Wwf - la quarantina di modifiche alla zonizzazione, quasi tutte a fini residenziali, per oltre 31.238 mc dichiarati, che si aggiungono ai 33.354 mc autorizzati con la variante 24/25».

«Si tratta delle solite polemiche – ribatte però il consigliere Giorgio Ret -: innanzitutto la 27 ha preso avvio non solo col consenso della maggioranza, ma da una richiesta unanimemente espressa dal Consiglio, per sanare situazioni di persone escluse dalla 24/25. Quanto alla trasparenza, il dibattito era ogni giorno sulla stampa. Io, per responsabilità, ho trovato corretto adottare la variante e lasciare l'approvazione alla futura amministrazione e a tutt'oggi resto disponibile a dare una mano alla maggioranza, senza preconcetti ideologici, ma tenendo conto che vi sono interessi privati non ignorabili. Ricordo che proprio su quella zona di Duino, al mio insediamento, pendeva una causa persa dall'ente e vinta da privati per 700 milioni di vecchie lire: abbiamo dovuto affrontare questioni anche in punto di diritto. Durante il mio mandato non state mai varate varianti generali: pure lo sviluppo della baia è in realtà contenuto nella 18, quella sì, una variante generale fatta da Vocci e a mio avviso la madre di tutte queste situazioni. Io ho dovuto intervenire per rimediare a errori o tutelare le società nautiche rimaste escluse dai piani”. “Ora vogliono fare una variante generale? La facciano, se hanno 10 anni e quattrini da spendere. Non vogliono la 27? La cancellino – conclude -. Ma non si dica che volevamo le colate di cemento: lo sanno, gli ambientalisti, perché qui ci sono i cali demografici? Vadano a vedere quanti dei nostri ragazzi sono finiti a Monfalcone: lì un appartamento costa 50mila euro, da noi 250mila. Uno sviluppo edilizio avrebbe consentito alle famiglie di costruire case per i propri figli. Questo era uno dei miei programmi, assieme all'ultimazione dei progetti di sviluppo dei borghi, certo non il disboscamento».

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