Immobili del vecchio Pci finiscono in liquidazione Patrimonio da 1,5 milioni

La Fondazione Isonzo, espressione dei valori della sinistra, è stata posta in liquidazione. L’operazione di alienazione del relativo patrimonio è stata affidata all’avvocato Nicola Cannone. A sancirlo è stato il decreto firmato dal presidente del Tribunale di Gorizia, al quale spetta la sorveglianza in ordine alla liquidazione delle Fondazioni. Un procedimento disciplinato da norme di carattere pubblicistico.
Il patrimonio in vendita è costituito da 19 beni situati nella Bisiacaria e in parte Isontino, il valore di stima complessivo è pari a 1.529.510 euro. Appartamenti, uffici, centri e parchi polifunzionali, un negozio, compresi posti auto. Dodici beni risultano in stato di locazione, gli altri sono liberi. Tra questi rientra l’immobile di via Verdi a Monfalcone, in parte locato al Pd, oltre ad ex circoli Arci o ricreatori nell’area del mandamento. Il patrimonio della Fondazione, espressione del vecchio Pci diventato poi Pds e Ds, è distribuito in nove Comuni, sette dei quali nel Basso Isontino e due nell’Alto Isontino.
In termini di stima dei beni, a Ronchi dei Legionari il valore complessivo è pari a 706.900 euro, seguito da Monfalcone, con 389.250 euro, quindi Turriaco con 194.500 euro, Cormons (73.500 euro), Fogliano Redipuglia (59 mila euro), Staranzano (53 mila euro), San Canzian d’Isonzo (18.350 euro), San Pier d’Isonzo (17.710 euro) e Villesse (17.300 euro).
In particolare a Ronchi sono in liquidazione il Centro polifunzionale e bar ristorante, comprensivo di attrezzature (libero), di Vermegliano per un valore di stima di 323.700 euro, mentre in Androna Palmada 20, uffici e bar ristorante, sempre comprensivo di attrezzature (lotto in parte affittato) per 320 mila euro di valore, nonché un appartamento (libero) per 63.200 euro. A Monfalcone in via Verdi sono in alienazione un negozio (civico 48) per 210.500 euro, la sede della Fondazione, in parte locata al Pd (civico 48/50) ad uso ufficio per 66.450 euro di valore di stima, e due appartamenti al civico 52, rispettivamente di 58 mila e 54.300 euro. A Turriaco sono in vendita il centro polifunzionale in via Garibaldi (libero) stimato in 97.600 euro, due appartamenti e relativo posto auto in via Gramsci 8 per 42.800 euro di stima (locato) e 33.600 euro (libero), oltre al Parco polifunzionale in via 25 aprile (affittato) per 20.500 euro. A Cormons, invece, un ufficio in via Udine (locato) vale i 73.500 euro di stima. A Fogliano Redipuglia c’è un appartamento con posto auto (locato) in piazza Roma 5 per un valore di 38.400 euro, e in Riva Bersaglieri 25 un ufficio (affittato) per 20.600 euro. A Staranzano la Fondazione pone in liquidazione il Parco polifunzionale (locato) alla Boschetta di Dobbia, valore di stima 53 mila euro. Il patrimonio in alienazione a San Canzian d’Isonzo è rappresentato da un ufficio in via Oberdan 16 (libero) per 17.900 euro e 3 posti auto in piazza Santissimi Martiri (liberi) stimati 450 euro. A San Pier quindi i 17.710 euro sono il valore di stima di un appartamento in via Nazario Sauro 13 (locato), così come a Villesse i 17.300 euro costituiscono la valutazione di un ufficio (affittato) in piazza San Rocco.
Il ricavato della liquidazione verrà utilizzato per estinguere le passività della Fondazione Isonzo e l’eventuale disavanzo attivo sarà devoluto a favore di realtà territoriali, preferibilmente nella nostra regione, che svolgono attività affini a quella dell’ente sciolto nel 2017. «Le operazioni di liquidazione degli immobili verranno avviate nel primo semestre del 2020 – spiega il liquidatore Cannone –. Sono disponibile fin d’ora a valutare eventuali manifestazioni di interesse all’acquisto. La vendita dei beni – aggiunge – avverrà in ogni caso previa autorizzazione dell’autorità di vigilanza, con procedimento pubblico, di carattere partecipativo e competitivo. Verranno quindi pubblicati i relativi avvisi e le modalità di vendita nei quotidiani locali e nei siti internet specializzati per le vendite pubbliche sottoposte alla vigilanza giudiziale. L’assegnazione definitiva dei beni avverrà a favore dei maggiori offerenti all’esito dell’eventuale gara che verrà avviata in caso di pluralità di offerte pervenute». —
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