Imu, a Trieste incubo rimborsi per i pagamenti sbagliati

Oltre trecento casi in città di contribuenti che si sono rivolti inutilmente a Esatto per avere indietro i soldi Niente da fare, c’è un vuoto normativo
Silvano Trieste 24/05/2012 Esatto, la fila per chiedere informazioni su, IMU
Silvano Trieste 24/05/2012 Esatto, la fila per chiedere informazioni su, IMU

L’Imu, la tasse più odiata, rischia di diventare un incubo per alcuni contribuenti triestini. Per quelli che hanno sbagliato i conteggi ma soprattutto per coloro che hanno effettuato i pagamenti versando una quota sia al Comune sia allo Stato, come è avvenuto l’anno scorso, e ora hanno chiesto il rimborso. E’ partita la corsa al rimborso. E i triestini battono i pugni agli sportelli di Esatto quando invece i ritardi sono dovuti prevalentemente ad un vuoto normativo dello Stato.

Secondo le prime verifiche degli uffici di piazza Sansovino, risultano circa trecento i versamenti sbagliati. La maggior parte probabilmente causati da chi ha ricopiato i bollettini e gli F24 dell’anno scorso, non rendendosi conto che la legge è cambiata e che non è più dovuta la quota da versare allo Stato. Quest’anno l’imposta si doveva versare esclusivamente al Comune, salvo gli immobili di categoria D (opifici, capannoni industriali, cinema), per i quali continua ad essere richiesto un doppio versamento, come nel 2012. Un pasticcio che coinvolge direttamente il Comune, costretto ora, secondo quanto prevede la legge, a rimborsare i cittadini che hanno versato più di quanto dovevano, che hanno sbagliato a calcolare l’importo della tassa o che hanno fatto confusione sulle aliquote stabilite dal Comune ma pure tutti quei contribuenti che hanno versato erroneamente i soldi in più allo Stato. Sarà poi quest’ultimo, ma non si sa quando e con quali modalità, a risarcire l’ente comunale. Ed è questo “non si sa” che sta ritardando la maggior parte dei rimborsi. Centinaia di triestini hanno depositato agli sportelli di Esatto le istanze per la restituzione di quello che è stato pagato in eccesso. «Da circa un mese, dopo una circolare del Comune, - specifica Paolo Cavazzoni, ex direttore e ora funzionario responsabile dei tributi di Esatto - abbiamo iniziato a restituire quanto dovuto a chi aveva solo sbagliato qualche conteggio. Noi abbiamo fatto le verifiche, girato le istanze al Comune che ora ha iniziato a liquidare». Ben diversa invece la situazione di chi ha erroneamente versato anche una quota allo Stato, malgrado la legge disponga che i contribuenti che sono caduti in errore possano recuperare anche quelle somme. Se il contribuente ha effettuato un maggior versamento allo Stato, deve comunque presentare istanza di rimborso al Comune, unico soggetto in grado di attestare la reale sussistenza di tale diritto, ma per la liquidazione delle somme si dovrà ancora aspettare, perché i Comuni aspettano ancora le istruzioni. «L'assenza di un'espressa previsione normativa da parte del ministero dello Sviluppo Economico – sostiene l’assessore comunale al Bilancio, Matteo Montesano – non ci permette di procedere per ora con il rimborso delle somme versate per errore allo Stato. Attendiamo disposizioni come tra l’altro stanno facendo tutti i Comuni italiani».

I triestini che hanno commesso questo pasticcio dovranno quindi armarsi di tanta pazienza per recuperare quanto è loro dovuto. Occorrerà aspettare, come d'altro canto sta facendo il Comune che attende gli vengano dettate le istruzioni. Quindi, per ora, un cittadino che ha versato per l’acconto Imu 200 euro, di cui 100 euro al Comune e 100 allo Stato, ma avrebbe dovuto pagare 150 euro direttamente al Comune, riceverà ora dal Comune come rimborso 50 euro. Per il resto della cifra dovrà attendere.

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