In 215 sul “Violetto” partito per Lourdes

È il primo pomeriggio ma il cuoco si sta già dando da fare sulla speciale vettura ferma al binario di partenza: lo si vede armeggiare davanti al grande portellone laterale aperto, stiva le derrate, mette ordine tra le pentole. D’altra parte quello su cui ha iniziato a lavorare da pochi minuti non è un convoglio ordinario ma il Treno violetto, quello che porta ammalati e pellegrini a Lourdes, in Francia, il luogo di apparizioni (1858) tra le più famose e sentite di quelle riconosciute dalla Chiesa.
Carrozze con cuccette ma anche una “vettura barellata”, dotata cioè di veri e propri letti e due vetture-bagagliaio, adattate a cucina e spazi per la preparazione dei pasti: anche tecnicamente il convoglio organizzato come ogni anno, da decenni, dall’Unitalsi (Unione nazionale italiani trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) è speciale. Il convoglio partito da Trieste centrale alle 15.25 ha imbarcato 215 pellegrini dal capoluogo regionale e 250 da Udine, per coglierne pochi altri nelle rare tappe verso la Francia: 29 i passeggeri “barellati”. Tutti i viaggiatori non costretti a letto viaggiano sui sedili che la notte si trasformano in cuccette. «È un’organizzazione piuttosto complessa - afferma la responsabile delle operazioni delle Ferrovie - ma che dà soddisfazione. L’inizio dell’imbarco è stato fissato due ore prima della partenza, riservando il nostro piazzale a lato dei binari a furgoni e ambulanze. Ormai però è un’attività collaudata, che si ripete ogni anno».
Volti giovani e meno giovani, qualcuno giovanissimo, si affacciano ai finestrini per salutare parenti e amici che restano in città, in un’immagine lontana dalla sofferenza - pure presente ma alleviata dai tanti volontari dell’associazione - che ci si aspetterebbe su un tale convoglio. Sul marciapiede, a salutare i viaggiatori che chiederanno una grazia o semplicemente renderanno omaggio alla Madonna, anche il sindaco Roberto Cosolini e don Ettore Malnati, vicario in rappresentanza del vescovo Giampaolo Crepaldi che raggiungerà i pellegrini stamane a Lourdes (assieme agli altri vescovi della regione) per trattenersi con loro per la durata del viaggio.
L’Unitalsi, fondata nel 1903, si propone d’incrementare la vita spirituale degli aderenti e di promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con gli ammalati e i disabili, attraverso l’opera di volontari che si fanno anche carico delle relative spese pur di alleviarne disagi e difficoltà. Negli anni del fascismo l’Unitalsi, per le sue particolari connotazioni, fu l’unica associazione cattolica a non essere sciolta. Ma dopo le leggi sulle sanzioni internazionali decretate contro l’Italia, nel 1935, dovette contingentare i treni per Lourdes.
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