In apnea sotto i ghiacci, tre record mondiali

Li hanno stabiliti due “ironmen” tedeschi e uno svizzero nuotando nelle gelide acque del Weissensee
Di Marco Di Blas

UDINE. Tre record mondiali di nuoto in un giorno solo. Record di lunghezza in apnea e senza pinne, idem con le pinne, record di profondità. È accaduto sul Weissensee, Carinzia occidentale, Austria. Ma il Weissensee non è quel lago che d’inverno si ghiaccia, trasformandosi nella pista naturale di pattinaggio più grande d’Europa? Sissignori, è proprio quello. E allora bisogna spiegare che i record sono stati conquistati su quel lago, ma… nuotando sotto la superficie ghiacciata. Insomma, siamo in presenza di tre imprese straordinarie, nelle quali la misura dei metri raggiunti passa in secondo piano rispetto ad altre sfide come la temperatura dell’acqua prossima allo zero o l’incubo di nuotare in una trappola di ghiaccio, dove, se ti viene un crampo, nessuno ti salva. Ad affrontare queste sfide e a superarle tutte sono stati due sub tedeschi (uno di origine serba) e uno svizzero. Il tedesco si chiama Nik Linder. Ha nuotato sott’acqua in apnea senza pinne, battendo il record degli 89 metri in 1 minuto e 29 secondi. Dopo di lui si è tuffato lo svizzero Peter Colat. Provvisto di pinne, ha battuto il record dei 150 metri in 2 minuti e mezzo. Un tempo “normale” per uno come lui che, in acque non ghiacciate, è riuscito a star sotto trattenendo il fiato per 21 minuti e 33 secondi. Il terzo record è del serbo-tedesco Andreas Pap, che è riuscito a calarsi fino 65,5 metri sotto la calotta di ghiaccio. Prove estreme, affrontate tuttavia cercando di limitare in parte i rischi. Durante le immersioni è sceso sott’acqua anche un sub, pronto a somministrare ossigeno da una bombola qualora i tre competitori si fossero trovati in difficoltà. Sulla superficie ghiacciata del lago è stato steso un cavo per indicare ai sub in quale direzione nuotare. Infine, ogni 25 metri è stato aperto un foro nel ghiaccio, per consentire ai sub una via di scampo, in un’eventuale emergenza. L’evento è stato organizzato dal Centro sub del Weissensee, che svolge la sua attività prevalentemente d’estate per i turisti che frequentano la zona (benché questo lago, a quasi 1000 metri di quota, sia tra i meno caldi della Carinzia). «Accanto alle temperature estreme dell’acqua e all’aria rarefatta dovuta all’alta quota – spiega Karoline Wobovnik, del Centro sub – l’impresa rappresenta una grande sfida psicologica».

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