In arrivo i buoni pasto per 1.600 comunali Spesa da 800 mila euro

Ottocentomila euro di buoni pasto. È quando spenderà quest’anno l’amministrazione comunale di Trieste per sfamare 1.600 dipendenti costretti a due rientri pomeridiani alla settimana. Il Comune di Trieste eroga ai propri dipendenti il servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto cartacei. Un modo per aumentare anche il potere d’acquisto dei dipendenti.
«I nostri dipendenti hanno due giorni di rientro: il lunedì e il mercoledì. In questo caso hanno diritto ai buoni pasto. L’amministrazione ha scelto di non metterli in busta paga», spiega l’assessore al Personale Michele Lobianco. Nel rispetto della “spending review” il Comune si è rivolto alla Consip per scontare l’offerta migliore: la Consip è la centrale acquisti della pubblica amministrazione il cui unico azionista è il ministero dell’Economia e delle Finanze del governo italiano. La ditta che emetterà i buoni pasto cartacei è la Day Ristorservice di Bologna.
«I dipendenti del Comune sono 2.400 - spiega l’assessore -. Quelli che hanno titolo ai buoni pasto sono quelli che lavorano negli uffici. Vanto tolti gli 800 che lavorano nei servizi educativi e non c’entrano niente con i buoni pasto». L’importo di 800 mila euro è lo stesso da diversi anni a questa parte anche se i dipendenti nel giro di 10 anni sono diminuiti. «Nel mio primo mandato da assessore al Personale erano 2.800 - aggiunge Lobianco -. Ora siamo a 2.400». Nel 2004, per fare un esempio, la base di gara per i buoni pasto del Comune di Trieste era pari a 750 mila euro per 8.500 buoni mensili del valore nominale di 7,23 euro.
Il Comune di Trieste è stato uno dei primi enti pubblici ad adottare i buoni pasto come servizio sostitutivo della mensa. La Regione Friuli Venezia Giulia ha introdotto solo nel 2014 i buoni pasti al posto dell'indennità di mensa per dipendenti di Palazzo. Un campo che ha comportato un risparmio pari a 3,5 milioni di euro.
I buoni pasti comunali torneranno utili anche al commercio locale visto che potranno essere spesi nei vari locali, supermercati e negozi, a partire dal Despar che sta per aprire i battenti in piazza Unità. Buono pasto a tutti, insomma. —
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