In aula borse e magliette con il logo
Nel corso del processo si è dovuto accertare se le sposorizzazioni fossero effettive, con tanto di manifesti in campo o “loghi” pubblicitari sulle maglie dei calciatori, a fronte di regolari fatturazioni. E l’averlo provato in aula, proprio con striscioni alla mano, diciamo così, per l’avvocato Federico Cechet, difensore di Ciro Chirivino, legale rappresentante della società Mediterranea Allestimenti srl, ha fatto la differenza. «Siamo soddisfatti - esordisce Cechet - perché l’aver esibito in aula magliette e borsoni della squadra col logo della società, oppure l’aver convocato testimoni oculari che accertassero d’aver visto gli striscioni della Mediterranea sul campo, è stato premiato». «Lo sforzo istruttorio ha pagato - conclude l’avvocato Cechet -, infatti il mio cliente è stato l’unico a uscire dal processo con formula piena, perché il fatto non sussiste».
Si dichiara «soddisfatto» anche l’avvocato Massimo Bruno, legale di Elvira Smecca, legale rappresentante (dal settembre 2009 all’ottobre 2011, secondo il pm) della Nautica Montaggi srl pure assolta dal giudice Comez, perché il fatto non costituisce reato. Il legale Bruno, infatti, è riuscito evidentemente a convincere il Tribunale dell’estraneità della donna, una casalinga, alla vicenda delle sponsorizzazioni. Tra le altre cose infatti, secondo quanto riferito, Elvira Smecca non ha mai stipulato alcun contratto inerente tali operazioni, non esercitando di fatto e nella pratica il ruolo di legale rappresentante della srl coinvolta nella vicenda dello Staranzano. Staranzano calcio che, va detto, è stato rifondato con nuova denominazione e classe dirigente.
Il filo conduttore, portato avanti nell’inchiesta della Gdf, è stato quello di accertare, secondo l’ipotesi dell’accusa, se le fatturazioni fossero state utilizzate per consentire o meno l’evasione sui redditi delle imprese coinvolte nel procedimento, tra quelle del Monfalconese e quelle con sede legale in Sicilia. (ti.ca.)
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