In bici contro un palo: muore a Trieste senegalese di 26 anni benvoluto da tutti

Un senegalese di 26 anni, Mamadou Sy, è deceduto mercoledì notte dopo un impatto violento contro un palo in Strada per Longera (all'altezza dei civico 218): il giovane era in bicicletta. Il ragazzo stava pedalando in discesa, il porfido era scivoloso a causa della pioggia. Una sbandata e l'impatto violentissimo contro un palo di cemento è stato inevitabile.
L'incidente è avvenuto poco dopo le 23. Chiamata sul posto l'ambulanza del 118, subito le condizioni del ragazzo sono apparse gravissime. E' morto poco dopo. Mamadou si trovava da qualche anno a Trieste ed era anche molto sportivo: in forza al team Audace, spaziava tra boxe, K1 e muay thai, la boxe thailandese. Era conosciuto in città, e a Ponziana soprattutto, per la sua attività di volontariato rivolta ai più giovani.
Il cuore, i muscoli, l'eterno sorriso. Mamadou Sy è ricordato anche così, il guerriero buono che amava lo sport e il valore dell'amicizia, sentimenti che ha sempre saputo trasmettere nel suo breve percorso di vita, riuscendo a conquistare forse più affetto che effetti sul ring in veste di praticante di pugilato, K1 e Muay thai. Nel K1 aveva vinto dei tornei internazionali, e aveva partecipato a varie competizioni anche nelle altre discipline. Originario dell’area di Dakar in Senegal, venditore ambulante, poi elettricista e giardiniere saltuario. Mamadou Sy sapeva arrangiarsi ma aveva il sogno dell’agonismo.
Inoltre Mamadou Sy amava insegnare e parlare di valori che non si traducessero soltanto nell’arte di colpire o incassare. Per questo a piangerlo sono anche i ragazzi della palestra popolare della Casa delle culture di Ponziana, il centro dove Mamadou da qualche mese prestava servizio in veste di volontario, allenando nella Muay Thai un paio di volte alla settimana. Prima lo studio poi la pratica, molta disciplina ma soprattutto serenità, rispetto e amicizia nel corso delle sedute.
La palestra Audace, la comunità senegalese locale e la stessa Casa delle Culture di Ponziana intendono ora fare qualcosa di concreto per Amadou, finanziando il rimpatrio della salma in Senegal così da restituirla alla famiglia rimasta laggiù, dove ci sono la madre e un fratello. La Casa delle culture sta pensando a organizzare una cena sociale, presumibilmente la prossima settimana, mentre la palestra Audace ha già avviato una raccolta libera, in corso nella sede di via Geppa 4 (tel. 040-765240).
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