In bilico l’intesa per il salvataggio Cimos

LUBIANA. Colpo di scena nell’affare Cimos. L’azione di salvataggio dell’azienda slovena sembrava essere cosa fatta dopo l’accordo della scorsa settimana tra il ministro dell’Economia sloveno, Zdravko Po›ivalšek e il ministro croato per i Beni di Stato, Goran Mari„ con il conseguente subentro della proprietà e nella gestione da parte del Fondo italiano Palladio Finanziaria.
Secondo fonti vicine a Palladio e successivamente confermate anche dal ministero dell’Economia sloveno e dallo stesso premier Miro Cerar, la Croazia ha rispedito il documento siglato dalle parti a Oto›ec aggiungendo due clausole che non fanno parte dell’accordo, ossia l’impegno di Palladio a mantenere per due anni gli stessi livelli occupazionali e a mantenere l’attività produttiva anche nell’insediamento di Albona in Istria.
Gli attuali vertici della Cimos hanno assicurato alla Palladio Finanziaria di essere in grado di evitare licenziamenti di dipendenti per un anno, ma per quanto riguarda il dopo tutto dipenderà dall’andamento di mercato e dalla quantità di ordini che l’azienda riuscirà a ottenere. Palladio Finanziaria ufficialmente non commenta l’inattesa complicazione ma fa sapere di non essere in grado di accogliere le due ulteriori richieste da parte del governo croato. Come è noto la crisi di Cimos è dovuta al credito di 20 milioni di euro che la stessa aveva ottenuto dalla successivamente fallita Rije›ka Banka. Dopo il fallimento dell’istituto tutti i crediti sono stati assunti dall’Agenzia croata per l’assicurazione dei depositi e il risanamento delle banche (Dab) con la quale la Slovenia ha raggiunto un accordo per la risoluzione della controversia. Dopo l’accordo stipulato tra i ministro Po›ivalšek e Mari„, infatti, La Holding di Stato della Slovenia (Sdh) e la Società di amministrazione dei crediti bancari (Dutb) hanno infatti acquistato i crediti oari a 7 milioni di euro relativamente all’affare Cimos.
Al ministero dei Beni di Stato croato hanno dichiarato che il dialogo tra i due ministri sta ancora proseguendo e che per il governo croato l’accordo non è assolutamente decaduto, ribadendo di sperare che la vicenda possa avere una felice conclusione. Sicuramente un momento decisivo si avrà, a questo punto, lunedì prossimo quando il ministro sloveno Po›ivalšek incontrerà a Zagabria il ministro Mari„. Nel frattempo al ministero dell’Economia della Slovenia confermano che il documento spedito da Zagabria non è conforme a quello sottoscritto a Oto›ec.
Secondo fonti slovene Zagabria, nel suo documento, rispetta solamente il dettato finanziario dell’intesa, come peraltro confermato dal premier Cerar il quale ha definito le nuove richieste croate come «poco chiare». Laconico il commento dei sindacati di Cimos: «Siamo scioccati».
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